Claudio
Potenza, 42 anni, preferisce farsi chiamare Claude Tenzà. Il calcio
è una sua grande passione, milita nel Rapid Lugano, nella categoria
Seniori 30+. Ma è un personaggio versatile, uno di quelli che non
finisce di stupire, viaggia per la vita con profondità e
spensieratezza, è orientato verso il prossimo.
Cosa
rappresenta per lei il calcio?
“Lo
pratico da quando avevo 8 anni. Ho sempre voluto inseguire il
pallone. Avevo smesso a seguito di un grave infortunio. Poi ho visto
in azione Baggio, all'età di 25 anni, e ho avuto una sorta di
illuminazione. E ora eccomi felice quando scendo in campo per la mia
squadra”.
Il
Rapid Lugano.
“Esatto.
Un'esperienza bellissima. Un altro infortunio mi ha tenuto fermo per
due anni. Ma non volevo mollare, ho fatto sacrifici, ma che
soddisfazione. Mi sono riscoperto e ritrovato. Sono entrato in una
sorta di dimensione esistenziale”.
Il
suo ruolo?
“Attaccante.
Sono solo e pronto a sfidare le difese avversarie. Punto alla porta.
E mi sento sempre megilo e a mio agio. Ha fatto anche l'allenatore.
Ma il profumo dell'erba è troppo inebriante. In campionato non
andiamo molto bene, ma siamo ai quarti di finale della Coppa Ticino.
E abbiamo un sogno nel cuore: alzare il trofeo”.
Il
calcio regionale fa discutere, non mancano episodi di violenza.
“Spiace
ed è molto triste. Sono cose da evitare. Non devono succedere. Va
bene la partita. Non si dovrebbe dimenticare che si tratta di una
partita di calcio. Lotta sì, ma non rissa. Dovremmo essere maturi e
presenti a noi stessi. Bisogna privilegiare l'aspetto sociale e
integrativo. Certo lo spirito agonistico, ma niente esagerazioni”.
Come
concilia il calcio con il resto della sua vita?
“Non
è semplice. Sono sposato e sono un padre orgoglioso e fiero. Ho
trovato un equilibrio psico-fisico. La volontà di fare tutto bene
non mi manca. Procedo con entusiasmo e con tanta speranza”.
Che
lavoro svolge?
“Opero
nell'ambito sociale. Lavoro con gli anziani. Una professione
bellissima e che mi dà enormi gratificazioni. Il contatto con queste
persone fa capire tante cose. Ogni giorno è diverso, tutto
ricomincia e tu devi essere pronto a esserci”.
E
poi c'è L'Ascolto per Tutti.
“Ho
creato un canale su YouTube e una pagina su Facebook. Mi sono
scoperto un lettore. Do l'opportunità di ascoltare storie. Le scrivo
io, oppure leggo libri famosi. Lo faccio da casa, circondato
dall'amore e dall'affetto dei miei figli, sono loro che mi ispirano”.
Non
si ferma mai.
“Sento
di avere forza ed energia. Quando leggo è come quando gioco, mi pare
di volare alto. Che emozione interpretare generi diversi e
immedesimarsi nei personaggi”.
Per
tornare al calcio, chi vincerà i Mondiali?
“Il
Brasile, il suo stile di gioco mi ha sempre affascinato. Ma penso che
la Svizzera stupirà e farà strada. La squadra è compatta”.