NeuroMondiali
Dove si riporta un discorso credibile di un piccolo infante, nonché della partita più lunga del mondo
Giornata 3
Pubblicato il 23.11.2022 08:27
di Giorgio Genetelli
Per compensare la partita rinviata martedì (Catmon – Vign), ieri Pasquei e Borgno hanno giocato 92 minuti di recupero – stabiliti da un’assemblea permanente - chiudendo sullo 0-0 dopo circa quattro ore di gioco, pausa esclusa. Che peraltro è stata la parte più avvincente della giornata poiché, per rispetto dei diritti giovanili, è stato invitato a parlare un piccolo infante che si è prodotto in un notevole panegirico sulle multinazionali della plastilina che avrebbero voluto comprare i NeuroMondiali e organizzarli a Doha.
“Solo la difesa accanita dei valori sportivi e amatoriali del giuoco del calcio ha permesso di resistere alla protervia del denaro degli emiri. Non potevamo recedere dai principi di uguaglianza e libertà, che stanno volteggiando splendenti sui cieli del nostro Mondiale”, ha detto l’infante, proseguendo per una mezzora pirotecnica di retorica e blandizie, senza peraltro fare sconti all’ironia e alla responsabilità.
Poi è arrivata la sua mamma Blattera che, smesso lo sciopero per un momento, l’ha levato dal palco, gli ha cambiato il pannolino tra gli applausi scroscianti e l’ha riportato a casa dove dicono che il piccolo infante abbia già uno studiolo con le bandierine dell’ONU e della Giamaica (oscuro il motivo di quest’ultimo stendardo, a meno di considerare la passione della mamma per la meri).
Intontiti dalle parole sognanti dell’infante, le due squadre ci hanno messo una mezzora prima di correre, bloccate a più riprese dai picchetti di resistenza davanti alle due porte. Poi il Blondeonblonde, ex-nazionale, ha mollato una tecca che ha spaccato il vessillo del picchetto a nord (recante il volto del maestro Bagatti, noto libertario) e si sono rianimati tutti, ma cercando di non uscire dal cerchio di centrocampo per non subire ripartenze proditorie e dandosi all’accademia.
Le perdite di tempo hanno dunque condotto ai recuperi accennati, interrotti solo dall’oscurità nella quale vagava anche un terzetto di lupi in cerca di sostegno. Mentre l’Ottoni si vantava della sua impenetrabilità come portiere e suo fratello gli ribadiva sprezzante che non aveva tirato in porta nessuno, il lounge di Ca’ dal Geni è stato preso d’assalto e svuotato prima di mezzanotte, coscienziosamente poiché oggi si gioca ancora e figure non se ne vogliono fare.
 
Ieri
Pasquei – Borgno 0-0
Oggi
Quartin - Zenturu