Tocca a noi, finalmente. Dopo aver visto di tutto finora, dalle clamorose sconfitte di Argentina e Germania, alla roboante vittoria spagnola, è giunto il momento di dimostrare quanto valiamo.
Ci tocca il Camerun in questa prima partita, un avversario sulla carta battibile ma che visto ciò che è successo in questo inizio di torneo, sarà da prendere con le pinze.
Dipenderà soprattutto dal nostro atteggiamento, dalla nostra attitudine. Il Mondiale ha detto che ci vogliono tanta intensità e attenzione. Ogni sbaglio può essere pagato a caro prezzo.
Soprattutto nella propria area di rigore, dove il VAR è attentissimo e non perdona.
E poi davanti, dove le occasioni che capiteranno bisognerà sfruttarle.
Abbiamo visto due grandi come Argentina e Germania rimpiangere gli errori sotto porta: è bastato poco per capovolgere la partite e i pronostici. E in un girone con tre sole partite, ogni dettaglio può risultare decisivo.
Murat Yakin ha detto di essere fiero di rappresentare il paese e che la sua squadra è pronta per affrontare una partita del genere. L’aria, in seno ai rossocrociati, sembra decisamente tranquilla e positiva.
Al di là della squadra che giocherà e del tipo di difesa che il tecnico rossocrociato metterà in campo (con tre o a quattro difensori), sarà fondamentale ritrovare quell’equilibrio che era mancato soltanto una settimana or sono in amichevole contro il Ghana.
Ma una sola partita andata male, perdipiù in condizioni particolari e che non contava nulla, non può certo aver azzerato quelle certezze che la nostra nazionale si è costruita in questi anni.
Ecco perché domattina alle 11 dobbiamo sederci davanti ai nostri televisori con fiducia e ottimismo.
Questa Svizzera darà sicuramente battaglia.