NeuroMondiali
Dove si tratta dell’apparizione di un popolo selvatico e di come la partita sia finita a colpi di frasche e fulmini
Giorno 6
Pubblicato il 26.11.2022 09:29
di Giorgio Genetelli
Finalmente si è potuta recuperare la prima partita, rinviata per le rimostranze delle donne e lo scoramento dei maschi. Catmon e Vign sono contrade contigue, ma separate in tutto. Catmon è appena ai piedi delle montagne e a loro si rivolge; Vign è una zona residenziale dove il mattone ha sepolto l’uva. Là dove c’erano i vigneti ora c’è quasi una città. Sulle montagne invece ancora vive l’antica tribù dei Creisci, con il culto del dio fulmine e i riti oscuri della caccia.
Quindi, da una parte si presentano con divise di pelle conciata, dall’altra con magliette che simulano lo smoking. Che finisca male è più di un’ipotesi. Il campo, tra l’altro, è in bilico e sorretto a est da un muro di sostegno di quelli fatte con le pietre dei prati; a ovest è subito fitto di boschi di nocciòlo e attenzione a questo dettaglio.
Dopo dieci minuti i Vign sono passati in vantaggio con il Marcelinho, uno che riesce a non sudare e non implode. Non ha esultato per pigrizia. Da lì, la squadra in smoking simulato comincia con le buffonate, tipo passarsi la palla davanti alla porta come si vede alla televisione. I Creisci non hanno una tattica, durante l’anno fanno altro, tipo scannare caprioli e rincorrere le loro femmine con preghiere a sfondo erotico. E quindi non vanno in pressing.
Alla pausa l’Amado è un po’ giù, secondo il suo regolamento non ci sono state infrazioni e si è sentito inutile. Il Secretario l’ha incoraggiato e appena cominciato il secondo tempo, ebbro di zelo, ha punito il Rolland dei Vign per aver opinato sul valore giuridico della regola dell’opsai (che peraltro non conosce nessuno). L’Amado, offesissimo senza sapere bene perché, ha concesso tre rigori ai Creisci. Il primo è andato a vuoto perché il Valenzuano, Capo Creiscio, ha trafitto il pallone con un coltello di ossidiana; il secondo, con una palla di stracci avvolta nel cellophane, l’ha calciato il Valenzuetto con la punta del piede nudo e ha sfondato la rete. Il terzo rigore non è stato battuto per una clamorosa retromarcia dell’Amado che si è ricordato di avere una mezza morosa nei Vign e ha indicato il centrocampo.
A quel punto si è scatenata una rivolta a colpi di frasche di nocciolo, le porte sono sparite e il Secretario e andato a prendere il piccolo infante per sbrogliare l’infuocata matassa.
“Orbene, signori, foste voi fatti a viver come bruti?”
“Beh, sì” ha risposto il Valenzuano.
L’incertezza è calata sul campo e allora l’Amado ha deciso che il tempo era scaduto e ha fischiato la fine, tanto non se ne usciva. I residenziali sono tornati a casa a mangiare tonno e yoghurt, i Creisci hanno fatto fuori sul posto due volpi e una faina, in segno di disapprovazione generica sulla civiltà.
Di notte un fulmine ha incenerito un acero giapponese nel giardino del Marcelinho, ma lui neanche si è svegliato. Per oggi, a quanto pare, è convocato il comitato d’emergenza e sono attese sanzioni non da poco.
 
Ieri
Catmon – Vign 1-1
Oggi
Giornata di emergenza