HOCKEY: PAROLA AL PRESIDENTE LOMBARDI DOPO LE 7 SCONFITTE DELL'AMBRÌ PIOTTA
"Senza pubblico siamo i più penalizzati di tutti"
Il presidente Lombardi parla del momento delicato e dell'assenza del tifo
Pubblicato il 21.02.2021 10:58
di Luca Sciarini
Sette sconfitte consecutive e undicesimo posto in classifica che a fine stagione significherebbe niente preplayoff e campionato finito (non essendoci la relegazione).
Per l’Ambrì non è certo un bel momento ma il suo presidente Filippo Lombardi non ne fa un dramma.
“Se ci pensiamo bene la nostra posizione è nella logica delle cose, essendo l’Ambrì la squadra con il budget più basso della Lega. Questo non significa che si debba sempre arrivare ultimi ma se ci aggiungiamo gli infortuni e le due quarantene, ecco spiegate le difficoltà attuali della squadra”.
Alcuni tifosi però sono piuttosto delusi.
“Sì lo so e li capisco, ma ho sentito anche qualcuno dire che si tratta del peggior Ambrì di sempre. Credo che qualcuno abbia la memoria corta e si dimentichi i tempi delle 13 sconfitte consecutive e la valigia lanciata in pista. C’è soprattutto una grande differenza rispetto a quel periodo”.
Quale presidente?
“La differenza è che adesso esistono un progetto e una strategia: l’Ambrì sopravviverà a questo momento complicato e lo farà con le persone che hanno guidato la squadra in questi ultimi quattro anni, ossia Cereda e Duca. Il pubblico dovrebbe pensare piuttosto che questo momento dal loro punto di vista potrebbe essere visto in chiave positiva”.
In che senso?
“Nel senso che l’Ambrì senza la spinta del proprio pubblico viene molto penalizzata. Con la guida e il gioco di Cereda, la presenza del tifo in pista è fondamentale. Penso che siamo la squadra più punita di tutti per il fatto di non avere il pubblico”.
Ieri però è apparsa una bellissima coreografia in curva.
“La dirigenza, lo staff e giocatori abbiamo tutti apprezzato questo bellissimo gesto da parte della nostra curva. È davvero un bel segnale di affetto e vicinanza: sapevamo che lo stavano preparando ma è arrivato prima di quanto ci aspettassimo”.
Presidente, però è peccato lasciare la Valascia senza pubblico e forse senza (pre)playoff. Non crede?
“Per il momento non riteniamo ancora persi i preplayoff e sono certo che la squadra farà comunque di tutto per raggiungerli. Lasciare la Valascia mette a tutti una grande tristezza nel cuore, non è assolutamente piacevole, ma come ormai tutti sanno non c’erano alternative”.
Cereda dopo la partita di Friborgo ha parlato di identità che la squadra deve ritrovare. Cosa significa identità per Lei?
“L’identità è quella cosa che ci caratterizza da sempre e che ci fa essere un club particolare: un outsider o un underdog come vengono chiamati quelli come noi, che nonostante i mezzi limitati fanno di tutto per competere contro avversari più attrezzati. Questo rispetto che ci viene riservato da parte di tutti deve ovviamente tradursi con un grande impegno e determinazione in pista, cose che forse l’allenatore in questo ultimo periodo ha visto un po’ scemare. Ma come ho detto ci sono delle giustificazioni, come l’assenza di pubblico e il Covid che ha contagiato 18 elementi della squadra. Chi ha fatto il Covid come me sa cosa significa”.