Le
lacrime di un grandissimo campione. Ha già segnato più di 550 gol in carriera,
in qualsiasi competizione e con diverse maglie di grande spessore. Ma a Robert
Lewandowski mancava ancora un piccolo acuto, ovvero un gol al Mondiale con la
sua Polonia. Dopo la delusione del Campionato del Mondo di Russia 2018, dove
non segnò neanche una rete nelle tre gare disputate dalla nazionale polacca
eliminata subito al primo turno, era necessaria una scossa.
Il rigore paratogli dal messicano Ochoa nella gara d’esordio di Qatar 2022 faceva pensare al peggio. Il palo colpito a inizio secondo tempo contro l’Arabia Saudita sembrava potesse stroncargli definitivamente la gioia mondiale. Poi, forse, il destino si è ricordato di lui: Al Malki, che fino a quel momento non aveva sbagliato nulla, controlla male la palla al limite della propria area. In zona, appostato come un vero predatore d’area, c’è lui, Lewa, che recupera la sfera e si ritrova improvvisamente tutto solo davanti al portiere saudita. Il piattone sinistro, a quel punto, è un gioco da ragazzi. La rete si gonfia e inizia la festa. Tutta la squadra corre ad abbracciare il proprio capitano che, visibilmente emozionato, si scioglie in lacrime.
Un gol cercato e strameritato per un campione come Robert, che ha dimostrato di essere l’unico giocatore in grado di tenere per più anni il ritmo-gol dei marziani Cristiano Ronaldo e Messi.
Con la vittoria di ieri la Polonia si avvicina all’obiettivo ottavi, ma Lewandowski non vuole certo fermarsi in quello che è l’ultimo Mondiale della sua straordinaria carriera.
Il rigore paratogli dal messicano Ochoa nella gara d’esordio di Qatar 2022 faceva pensare al peggio. Il palo colpito a inizio secondo tempo contro l’Arabia Saudita sembrava potesse stroncargli definitivamente la gioia mondiale. Poi, forse, il destino si è ricordato di lui: Al Malki, che fino a quel momento non aveva sbagliato nulla, controlla male la palla al limite della propria area. In zona, appostato come un vero predatore d’area, c’è lui, Lewa, che recupera la sfera e si ritrova improvvisamente tutto solo davanti al portiere saudita. Il piattone sinistro, a quel punto, è un gioco da ragazzi. La rete si gonfia e inizia la festa. Tutta la squadra corre ad abbracciare il proprio capitano che, visibilmente emozionato, si scioglie in lacrime.
Un gol cercato e strameritato per un campione come Robert, che ha dimostrato di essere l’unico giocatore in grado di tenere per più anni il ritmo-gol dei marziani Cristiano Ronaldo e Messi.
Con la vittoria di ieri la Polonia si avvicina all’obiettivo ottavi, ma Lewandowski non vuole certo fermarsi in quello che è l’ultimo Mondiale della sua straordinaria carriera.