Il destino del Chiasso è
ancora in bilico, ma assolutamente non è segnato. Quanto sia la responsabilità
della vecchia proprietà e quella della nuova ha un’importanza relativa.
Perlomeno per i fedelissimi che sono accorsi al Riva IV a sostenere i rossoblù nella
partita vinta contro la rocciosa formazione del Bulle per 2 a 0 con una rete
per tempo. La prima firmata da Mattia Perissinotto, gagliardo diciannovenne del
Venezia, la seconda dal beniamino locale Carte Said (che alcune voci darebbero
partente per Bellinzona), reti salutate da applausi insistiti. Un’ulteriore conferma
di quanto sia amata questa squadra che sta rischiando di cadere pesantemente
dal ‘piedistallo’ della Swiss Football League. Ha colpito al cuore nei presenti
la grande voglia e il modo di battersi dei 17 giocatori schierati da Tirapelle
e Cao. Sperare che il loro ardore e il loro attaccamento alla maglia possa diventare
una chiave di successo per il futuro del sodalizio in vita da 117 anni è,
scusatemi il gioco di parole, una speranza esile. Però lo spirito che aleggiava
durante e dopo la partita ha sicuramente portato grande gioia nel gruppo e
anche un po’ di serenità tra i tifosi.
Il clima non invita a un
eccessivo ottimismo ma nemmeno ad eccessi di tensione come era capitato nelle
scorse settimane. Insomma, si può – anzi si deve – continuare a sperare sino
all’ultimo! La danza della salvezza potrebbe in effetti riaprirsi nei prossimi
giorni. Non parliamo di quella sul campo, la squadra è vicinissima alle
posizioni che contano. Ha gli stessi punti dello Stade Nyonnais (33) ed è a
sole due lunghezze dalla coppia Baden-Etoile Carouge. Le aspirazioni e
ambizioni dettate da Ninni Corda sono tuttora legittime. Complicato e difficile
per contro, questo lo si sa, il discorso di un salvataggio della FC Chiasso
2005 SA. Ma la voglia di lottare è tanta. Di fronte a una squadra che pratica
un calcio rock sarebbe un ‘delitto’ se le speranze si dileguassero nella
nebbia. Di fumo negli occhi ne è già stato gettato tanto!
Ammesso che si possa
assistere a un ‘miracolo’ in zona Cesarini, il problema riguarderà poi la
gestione futura della squadra. Per il glorioso club della città di confine inizierebbe
una specie di “gara della vita”. Tutti, anche coloro che non vanno più allo
stadio, si augurano che una volta sistemate le cose il Chiasso possa ripartire
alla grande grazie anche al sostegno dei suoi fedelissimi. Intanto fa tanta
tristezza (soprattutto ai giocatori, allo staff) vedere così poca gente dentro
lo stadio che la città ha dedicato al grande ‘Puci’ (secondo “Il mio Chiasso”
soltanto 140 persone, con l’entrata gratuita!) Vi lasciamo inoltre immaginare quanto
sia sconcertante non udire la voce dello speaker (neanche un benvenuto a
squadre e arbitri all’entrata in campo) e vedere il tabellone immerso
nell’oscurità. Che desolazione!