CALCIO
Calcio "rock" nella nebbia
A Chiasso, mentre la società lotta per sopravvivere, la squadra continua a far risultati
Pubblicato il 29.11.2022 07:20
di Enrico Lafranchi
Il destino del Chiasso è ancora in bilico, ma assolutamente non è segnato. Quanto sia la responsabilità della vecchia proprietà e quella della nuova ha un’importanza relativa. Perlomeno per i fedelissimi che sono accorsi al Riva IV a sostenere i rossoblù nella partita vinta contro la rocciosa formazione del Bulle per 2 a 0 con una rete per tempo. La prima firmata da Mattia Perissinotto, gagliardo diciannovenne del Venezia, la seconda dal beniamino locale Carte Said (che alcune voci darebbero partente per Bellinzona), reti salutate da applausi insistiti. Un’ulteriore conferma di quanto sia amata questa squadra che sta rischiando di cadere pesantemente dal ‘piedistallo’ della Swiss Football League. Ha colpito al cuore nei presenti la grande voglia e il modo di battersi dei 17 giocatori schierati da Tirapelle e Cao. Sperare che il loro ardore e il loro attaccamento alla maglia possa diventare una chiave di successo per il futuro del sodalizio in vita da 117 anni è, scusatemi il gioco di parole, una speranza esile. Però lo spirito che aleggiava durante e dopo la partita ha sicuramente portato grande gioia nel gruppo e anche un po’ di serenità tra i tifosi.
Il clima non invita a un eccessivo ottimismo ma nemmeno ad eccessi di tensione come era capitato nelle scorse settimane. Insomma, si può – anzi si deve – continuare a sperare sino all’ultimo! La danza della salvezza potrebbe in effetti riaprirsi nei prossimi giorni. Non parliamo di quella sul campo, la squadra è vicinissima alle posizioni che contano. Ha gli stessi punti dello Stade Nyonnais (33) ed è a sole due lunghezze dalla coppia Baden-Etoile Carouge. Le aspirazioni e ambizioni dettate da Ninni Corda sono tuttora legittime. Complicato e difficile per contro, questo lo si sa, il discorso di un salvataggio della FC Chiasso 2005 SA. Ma la voglia di lottare è tanta. Di fronte a una squadra che pratica un calcio rock sarebbe un ‘delitto’ se le speranze si dileguassero nella nebbia. Di fumo negli occhi ne è già stato gettato tanto!
Ammesso che si possa assistere a un ‘miracolo’ in zona Cesarini, il problema riguarderà poi la gestione futura della squadra. Per il glorioso club della città di confine inizierebbe una specie di “gara della vita”. Tutti, anche coloro che non vanno più allo stadio, si augurano che una volta sistemate le cose il Chiasso possa ripartire alla grande grazie anche al sostegno dei suoi fedelissimi. Intanto fa tanta tristezza (soprattutto ai giocatori, allo staff) vedere così poca gente dentro lo stadio che la città ha dedicato al grande ‘Puci’ (secondo “Il mio Chiasso” soltanto 140 persone, con l’entrata gratuita!) Vi lasciamo inoltre immaginare quanto sia sconcertante non udire la voce dello speaker (neanche un benvenuto a squadre e arbitri all’entrata in campo) e vedere il tabellone immerso nell’oscurità. Che desolazione!