Calcio
Juve sotto inchiesta
Si è dimesso l'intero Consiglio d'Amministrazione
Pubblicato il 29.11.2022 12:28
di Vittorio Gerlero
In una tranquilla serata di fine novembre, un terremoto improvviso ha colpito la Juventus. Tutto il Consiglio di amministrazione si è dimesso, e Andrea Agnelli non è più il presidente del club. La notizia è diventata ufficiale intorno alle 22, quando alla Continassa è terminata la riunione straordinaria del Cda bianconero.
L’INCHIESTA – Il motivo che ha portato a questa decisione, presa all'unanimità, deriva dal coinvolgimento nell'indagine Prisma per falso in bilancio e dalle contestazioni della Consob. In sostanza, sono due i filoni principali: il primo riguarda le plusvalenze fatte dal club negli ultimi anni, l’altro invece interessa la cosiddetta “manovra stipendi”. La parte più delicata è quest’ultima, relativa al pagamento degli stipendi durante il periodo di stop a causa della pandemia. La manovra, che prevedeva un dilazionamento degli ingaggi dei calciatori, secondo Consob e Procura di Torino è stata portata avanti violando regole contabili. La Juventus aveva fatto sapere di aver riscritto i bilanci delle ultime stagioni secondo quanto richiesto, ma continuando a sostenere che avesse agito secondo le regole e la legge, e che i rilievi fossero errati. Come si legge nel comunicato ufficiale uscito nella serata di ieri, però, “il Consiglio di Amministrazione ha rilevato che si tratta di profili complessivi relativi ad elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni circa il trattamento contabile applicabile e ha attentamente considerato i possibili trattamenti alternativi”. In pratica, si è creata una profonda spaccatura interna, come ha confermato il presidente Agnelli nella sua lettera di saluto.
IL CONGEDO – Agnelli ha salutato tutti i suoi dipendenti con una lettera nella quale ha ricordato tutti i successi ottenuti dalla squadra nei dodici anni di presidenza. In merito all’addio, l’ormai ex presidente ha spiegato che “Ovunque siamo stati, quando la squadra era compatta non temevamo nessuno”, aggiungendo però che “Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere lucidità e contenere i danni”. Infine, la conferma della spaccatura: “Stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita”.
LE NOVITA’ –Con le dimissioni di tutti i membri del Cda, si apre quindi una nuova era nella storia della Juventus. Il primo passo ha portato alla nomina di Maurizio Scanavino come nuovo direttore generale, incaricato per “rafforzare il management della società”. In mattinata è invece arrivata la nomina del nuovo presidente: il numero uno del club sarà Gianluca Ferrero, che attualmente ricopre la carica di sindaco effettivo in Fenera Holding. Ferrero, molto vicino al gruppo Exor, è anche vicepresidente del Cda della banca del Piemonte e componente del consiglio di amministrazione di Italia Independent Group, Pygar e Lol Srl. Come riferisce Exor con un comunicato ufficiale, Ferrero “ha una solida esperienza e le competenze tecniche necessarie, oltre a una genuina passione per il club bianconero, che lo rendono la persona più adeguata a ricoprire l’incarico”. I tifosi sognano un ritorno in società di leggende del club come Chiellini e Del Piero, che in serata ha aperto a un possibile ritorno a Torino, ma è ancora presto per fare altri nomi. Bisognerà attendere il 18 gennaio 2023, quando è stata convocata l’assemblea degli azionisti che dovrà approvare il nuovo Cda.