Nasser
al Khelaifi è uno dei personaggi più potenti e controversi del
calcio europeo e mondiale. Si trova a Doha e ricopre per il suo Paese
l'incarico di ambasciatore del Qatar all'estero. Ha rilasciato una
lunga intervista al giornale spagnolo “Marca”, trattando del
Mondiale, del PSG e della Superlega.
Mondiale,
mostra orgoglio per la sua terra: “È qualcosa di incredibilmente
inclusivo. Il linguaggio del calcio è universale, ha unito la
regione araba e tutte le sue culture”.
Sull'atmosfera
non ha dubbi: “L'ambiente è straordinario: non ci sono ostilità o
problemi di ordine pubblico come si vede in Europa”.
A
proposito delle critiche: “Mi frusta che la gente parli del Qatar
senza essere stata qui, non lo capisco. Ci siamo sviluppati più
velocemente di tutti gli altri. È nel nostro DNA accogliere le
persone, aprire i nostri cuori e le nostre case al mondo intero. Il
giudizio su di noi è stato completamente sproporzionato”.
PSG,
sulle voci di un prossimo disimpegno: “Mi fanno sorridere. Stiamo
entrando in una seconda fase in cui assisteremo a una crescita
incredibile. La valutazione del club supera i 4 miliardi di euro. I
giorni migliori devono ancora arrivare. Mbappé rimarrà con noi, ha
appena rinnovato il contratto”.
Superlega,
sul progetto il suo pensiero è chiaro: “Non abbiamo certo bisogno
della Superlega per crescere. È un'idea di chi non capisce il calcio
e il suo ecosistema. Mi dispiace per loro. La risposta è arrivata
dai tifosi. Il calcio è un legame tra club, giocatori e tifosi e
comunità. Non è un contratto legale, è un contratto sociale. E non
cambierà mai”.