QATAR 2022
"Ci vuole più coraggio"
Marco Grassi ritorna sulla partita col Brasile e lancia la sfida con la Serbia
Pubblicato il 01.12.2022 11:30
di L.S.
È rimasto deluso dalla Svizzera e lo dice senza mezze parole.
Pensava di poter vincere o perlomeno di poter mettere in difficoltà il Brasile.
Ma ci voleva coraggio, bisogna osare un po’ di più e invece niente. Siamo rimasti timidi, nella speranza di portare a casa un pareggio.
Marco Grassi torna così sulla partita persa contro il Brasile:
“Contro questo avversario perdi quasi sempre e perciò preferisco giocarmela fino alla fine. Quello che ho visto non è il mio calcio e non condivido le parole di Yakin che ha detto che sino all’80. minuto abbiamo giocato bene. Non abbiamo fatto nemmeno un tiro in porta!”
Cosa si doveva fare?
“Capisco che il Brasile è una squadra forte e che oltretutto ci mancavano giocatori come Shaqiri e Okafor, due pedine che potevano esserci utili in una partita del genere. Io però vedo il calcio in un’altra maniera, i tempi del catenaccio sono finiti e nel calcio moderno si deve osare un po’ di più. In fondo contro il Brasile non avevamo nulla da perdere”.
L’assenza di Shaqiri pesa?
“È uno di quei giocatori che quando gioca subisce le critiche e quando non c’è lo si rimpiange. È un po’ il suo destino. Anche da “fermo” e non in ottime condizioni, riesce sempre a dare il pallone giusto al compagno. È uno di quei giocatori che vede il gioco come pochi altri”.
Cos’ha pensato, da ex attaccante, quando ha visto Embolo lì davanti tutto solo?
“Ho letto di alcune critiche ma non le condivido. Embolo è un giocatore interessante e che in Nazionale ha spesso fatto molto bene, ma ha bisogno di essere rifornito, di giocare tanti palloni. Si muove, corre e lotta, non gli rimprovero nulla. Certo, se Seferovic fosse al massimo della forma, mi piacerebbe vederli assieme. Ma Yakin conosce meglio di me lo stato fisico dei suoi giocatori”.
Con la Serbia che partita dovremo fare?
“Dobbiamo andare in campo per vincere, senza pensare troppo al pareggio. Non è possibile entrare in campo pensando di pareggiare una gara del genere. Come fai? Ti metti davanti alla tua area ad aspettare per novanta minuti? La Serbia è una squadra dotata di grande talento, sembra molto alla ex Jugoslavia, con elementi di qualità che sanno offrire il meglio come il peggio. Con il Camerun vincevano 3 a 1 e sono stati capaci di prendere due gol in contropiede”.
Un pronostico?
“Molto difficile farlo, ma vedo comunque la Svizzera favorita. Si affrontano due squadre che non sono al massimo della forma, con qualche giocatore acciaccato, perciò le incognite aumentano”.
Del resto del Mondiale cosa pensa?
“Sono stato impressionato dal secondo tempo di ieri sera dell’Argentina e poi ovviamente considero sempre la Francia una delle grandi favorite. Il torneo entra però adesso nel vivo e perciò bisogna aspettare ancora un po’”.
E degli arbitri?
“Direi che sono rimasto deluso soprattutto dal VAR. Se penso alle ingiustizie che ha dovuto subire il Canada e ad alcune decisioni che ho fatto fatica a capire… Spero che nella fase finale le cose migliorino”.