NeuroMondiali
Dove le delicate e ardite arti femminili ammaliano e conducono ai dubbi e alla sconfitta
Giorno 13
Pubblicato il 03.12.2022 09:34
di Giorgio Genetelli
Tra la sorpresa generale, i Creisci hanno perso. Ma è chiaro che c’è stato un macroscopico errore storico: li hanno vestiti e pettinati, raccogliendo i loro capelli in vezzose crocche. Ma non dopo la partita: prima. Sono comparse delle magliette azzurre, arrivate al NeuroMondiale, si dice, da una federazione eliminata. Allora, l’intuito femminile per la bellezza, ha fatto uscire le ragazze dalle case scioperanti e si sono date al bagno dei Creisci, come il bagno delle pecore contro l’afta. Non erano molto d’accordo gli abitanti della montagna, ma la curiosità era tanta, per le magliette e per quelle strane dita delle donne civili.
I Creisci, tutti azzurri e lucenti, sono dunque andati in campo e perso contro la Zenturu: invece di giocare la palla non hanno fatto che rimirarsi tra loro e scambiarsi occhiatine con le donne, tornate in massa alla partita - e su questa cosa è in atto una profonda e tesa riflessione dei maschi possessori delle femmine citate.
“Dovremo cambiare qualcosa in noi”, hanno sancito alla fine dei lavori.
Intanto che i maschi domestici giungevano a questa dichiarazione d’intenti, sulla montagna il rullare notturno dei tamburi e la festa dei Creisci per la loro bellezza strana di un giorno (le magliette sono state subito dismesse e sciolti gli chignon) hanno generato un languore inquieto e dimenticato nelle ragazze.
Le donne, in attesa della messa in pratica della dichiarazione maschile, sono dunque pronte agli ottavi, ma con una sola competenza comune e anche un po’ ribelle: abbellire ancora di più i Creisci. Che se si sdilinquiscono come ieri, si mette male per il torneo e per la loro civiltà. Dove non riesce la conquista, possono la vanità e l’erotismo.
 
Ieri
Zenturu – Catmon 3-0
Borgno – Risere 3-1
 
Oggi e domani
Un paio di ottavi di finale