Tra la sorpresa generale, i Creisci hanno perso. Ma è chiaro
che c’è stato un macroscopico errore storico: li hanno vestiti e pettinati,
raccogliendo i loro capelli in vezzose crocche. Ma non dopo la partita: prima.
Sono comparse delle magliette azzurre, arrivate al NeuroMondiale, si dice, da
una federazione eliminata. Allora, l’intuito femminile per la bellezza, ha
fatto uscire le ragazze dalle case scioperanti e si sono date al bagno dei
Creisci, come il bagno delle pecore contro l’afta. Non erano molto d’accordo
gli abitanti della montagna, ma la curiosità era tanta, per le magliette e per
quelle strane dita delle donne civili.
I Creisci, tutti azzurri e lucenti, sono dunque andati in
campo e perso contro la Zenturu: invece di giocare la palla non hanno fatto che
rimirarsi tra loro e scambiarsi occhiatine con le donne, tornate in massa alla
partita - e su questa cosa è in atto una profonda e tesa riflessione dei maschi
possessori delle femmine citate.
“Dovremo cambiare qualcosa in noi”, hanno sancito alla fine
dei lavori.
Intanto che i maschi domestici giungevano a questa
dichiarazione d’intenti, sulla montagna il rullare notturno dei tamburi e la
festa dei Creisci per la loro bellezza strana di un giorno (le magliette sono
state subito dismesse e sciolti gli chignon) hanno generato un languore
inquieto e dimenticato nelle ragazze.
Le donne, in attesa della messa in pratica della
dichiarazione maschile, sono dunque pronte agli ottavi, ma con una sola
competenza comune e anche un po’ ribelle: abbellire ancora di più i Creisci.
Che se si sdilinquiscono come ieri, si mette male per il torneo e per la loro
civiltà. Dove non riesce la conquista, possono la vanità e l’erotismo.
Ieri
Zenturu – Catmon 3-0
Borgno – Risere 3-1
Oggi e domani
Un paio di ottavi di finale