Non è stata la giornata di Felix
Mambimbi. Eppure domenica a Berna era primavera, di colpo, stagione
che come metafora certo si addice al giovane attaccante dello Young
Boys (e dove se no?), ma gli sarà sembrata più una domenica delle
salme. Contro di lui due decisioni di stampo polare, quando il piatto
pareva servito e lì da gustare. Il feroce arbitro Alain Bieri,
mefistofelico nella sua applicazione al volere tecnologico, non ha
avuto pietà, rovesciando la tavola dove il Mambimbi young boy già
sorrideva con la forchetta in pugno.
Insomma: a Mambimbi un gol annullato e
un rigore revocato dopo la revisione del VAR (Vero Apparecchio
Rottame).
Nel primo caso, ci sono state le feste
al giovane Felix per quel tiro radente nell’angolo e poi il rientro
soddisfatto e fiero nella propria metà campo, l’avversario
Servette pronto alla ripresa con il morale sotto i tacchi. A quel
punto, il signor Bieri chiede pazienza, tutti pendono dall’alto dei
cieli digitali e zacchete, niente gol, per un fallo di millenni prima
da parte del compagno Camara (tra l’altro ammonito e più tardi
espulso per un tocco di mano piuttosto spropositato).
Nel secondo caso, con il tenero giovane
caduto in area e subito confortato dal Bieri che indica imperterrito
il rigore. Il Mambimbi è lì che aspetta di tirare il penalty che il
fratellone Nsamé gli ha lasciato, è tutto pronto… Ma niente!
Bieri entra in contatto Var, fa una corsetta impettita verso il
monitor, lo guarda come la Bocca della Verità e poi via verso il
ritorno, braccia mulinate a forbice ad annullare tutto, per via che
il fallo era stato dello stesso young boy.
A quel punto Mambimbi è tornato
indietro col mondo sulle spalle e dopo due minuti l’hanno tolto dal
campo e alcune voci lo danno errante nell’Emmenthal alla ricerca
della poesia del calcio perduto e di sé. Magari lo rintracciano col
VAR, ma sarebbe una provocazione insostenibile. Per ora, sulle sue
orme, hanno mandato Bieri il Segugio, sperando che non si sbagli
ancora.