KUBIGOAL
Shaqiri come Messi e uno staff vincente
Svizzera coraggiosa e vincente: con il Portogallo ce la possiamo giocare
Pubblicato il 03.12.2022 09:54
di Kubilay Türkyilmaz
Mi sono veramente divertito ieri sera a vedere la partita della Svizzera: è la prima volta in questo Mondiale e spero che non sarà l’ultima.
Abbiamo messo in campo quel coraggio di cui avevamo parlato dopo la sconfitta contro il Brasile.
In un Mondiale non si può soltanto speculare, ogni tanto bisogna anche osare e ieri la Nazionale ha disputato una grande partita. Non abbiamo aspettato i serbi, come avremmo potuto fare in virtù della classifica: no, siamo andati a cercarli, ad attaccarli e metterli sotto pressione.
L’emblema di questo coraggio è stato Rodriguez, che è tornato a giocare alto come non faceva da anni.
Certo, mi si dirà che la Serbia ci ha permesso di giocare in questo modo e che la loro difesa è disorganizzata e a volte scriteriata.
Tutto vero, per carità, ma il nostro atteggiamento e i nostri meriti non cambiano. Abbiamo approfittato delle debolezze degli avversari nel miglior modo possibile e adesso possiamo guardare avanti con fiducia.
Ovviamente con il Portogallo sarà un altro tipo di partita, molto più complicata, anche perché oltre a essere molto talentuosi mi sembrano più organizzati.
Come batterli? Lo abbiamo già fatto qualche mese fa e sono sicuro che Yakin ha già pensato a qualcosa.
Li ho visti giocare contro la Corea ma non erano al completo, perciò è difficile farsi una reale idea del loro momento di forma. Ho però capito che se saremo bravi a vincere i duelli a centrocampo e soprattutto saremo aggressivi sulle seconde palle, potremo metterli in difficoltà. Insomma, non partiamo certo battuti.
Tornando alla partita di ieri posso dire che mi sono piaciuti tutti, senza nessuna distinzione. Certo, Freuler ha commesso due errori che bisogna evitare, ma poi si è rifatto alla grande con il gol della vittoria.
Kobel non è stato forse sicurissimo in alcune situazioni, ma i due gol non sono certo colpa sua.
Grande partita anche di Xhaka, di cui però non mi è piaciuto il gesto. Anche se è stato provocato non avrebbe dovuto reagire in quel modo. Diciamo che in generale la squadra mi è sembrata più libera di testa e alcune giocate che abbiamo fatto dimostrano che a livello tecnico non siamo inferiori a nessuno.
Basta prendere il terzo gol, con il passaggio di Shaqiri e il colpo di tacco di Vargas: l’avesse fatto l’Argentina, se ne parlerebbe per mesi.
Shaqiri? Dobbiamo sapere che con lui in campo, Xhaka Freuler e Sow si devono sacrificare tantissimo, ma se poi i risultati sono questi allora va benissimo. Senza voler fare paragoni irriverenti, Shaqiri gioca un po’ alla Messi: non si muove tantissimo, ma quando ha il pallone nei piedi può sempre succedere qualcosa.
Su Yakin lo avevo già detto tante volte: è un allenatore intelligente, che prepara bene le partite ed è fortissimo a leggere i diversi momenti della gara. In tornei così serve questa sua flessibilità. Credo che il merito di questi risultati sia da allargare allo staff, con Cavin e lo stesso Pier Tami. È questa “squadra” che sta funzionando.