NEUROMONDIALI
Dove si discute di regole in modo pacato e con alcuni accorgimenti si prova a recuperare l’arbitro
Giorno 15
Pubblicato il 05.12.2022 10:28
di Giorgio Genetelli
È stata una domenica di studio favorita dalla pioggia che ha permesso di raggiungere un paio di obiettivi fondamentali per lo sviluppo del Neuromondiale. In attesa dei quarti di finale, nella comoda sala di Ca’ dal Geni, i rappresentanti delle squadre, più il Secretario e il piccolo infante, hanno dato vita a un workshop piuttosto civile. Che è cominciato in ritardo perché l’Amado, in piena crisi, ha inscenato una protesta per non essere stato invitato in qualità di arbitro. Quando ha minacciato di darsi fuoco, la Sciura lo ha sedato in un certo modo suo di primo intervento e l’ha riportato sul divano dove ha protratto le cure fino alla sigaretta finale.
Il tema originario del workshop (“Come fregare l’arbitro”), visto lo stato dell’Amado, è stato cambiato in “Come si può tollerare che un arbitro diventa più importante di tutti e si mette a fermare il gioco e a dire cose che non si capiscono e a decidere punizioni incomprensibili che falsano il risultato ma che soprattutto scatenano risse e malumori senza un perché e quindi cosa fare?”. Orientamento che nonostante sintassi e punteggiatura non ne permettessero una sintesi, è stato abbastanza capito.
“Una giusta comprensione dell’autorità e dei ruoli conduce a una pacifica convivenza anche in momenti emotivi molto sensibili”, ha detto il piccolo infante, introducendo subito dubbi pericolosi.
Ma il Secretario, prima che partisse un lancio di bottiglie, ha spiegato il burocratese con un chiaro “Fate i bravi dai, un po’ tutti”.
Salvo i Creisci, che per bocca dello stregone Ciapalailé hanno rifiutato le divise azzurre che gli hanno fatto perdere dignità e incassato la concessione a vestirsi di pelli conciate, le cose sono filate lisce ed è stata decisa la reintegrazione dell’Amado, ma coadiuvato spiritualmente dal Don Dellorda, il prete che si è ritrovato la chiesa vuota per via del calcio e allora, come risarcimento, lo si è ingaggiato anche per qualche sermone a metà tempo, parabole e lettere e cose così.
La questione femminile non è stata toccata, troppe le clandestinità in corso e allora meglio il tacito accordo.
I lavori sono finiti verso le cinque del pomeriggio e visto che non c’era più tempo per altro si è dato il via alle libagioni, in onore dei risultati, della pace, dei piaceri e del futuro, che comunque resta un’ipotesi.
L’Amado è rimasto con la Sciura, a studiare le nuove disposizioni.
Ieri
Workshop di un certo livello
Oggi
Passaggio del Giro e omaggio