È stata una domenica di studio
favorita dalla pioggia che ha permesso di raggiungere un paio di obiettivi fondamentali per
lo sviluppo del Neuromondiale. In attesa dei quarti di finale, nella comoda sala di Ca’
dal Geni, i rappresentanti delle squadre, più il Secretario e il piccolo infante, hanno
dato vita a un workshop piuttosto civile. Che è cominciato in ritardo perché l’Amado,
in piena crisi, ha inscenato una protesta per non essere stato invitato in qualità di
arbitro. Quando ha minacciato di darsi fuoco, la Sciura lo ha sedato in un certo modo suo di
primo intervento e l’ha riportato sul divano dove ha protratto le cure fino alla
sigaretta finale.
Il tema originario del workshop (“Come
fregare l’arbitro”), visto lo stato dell’Amado, è stato cambiato in “Come si può
tollerare che un arbitro diventa più importante di tutti e si mette a fermare il gioco e a dire
cose che non si capiscono e a decidere punizioni incomprensibili che falsano il
risultato ma che soprattutto scatenano risse e malumori senza un perché e quindi cosa fare?”.
Orientamento che nonostante sintassi e punteggiatura non ne permettessero una
sintesi, è stato abbastanza capito.
“Una giusta comprensione
dell’autorità e dei ruoli conduce a una pacifica convivenza anche in momenti emotivi molto
sensibili”, ha detto il piccolo infante, introducendo subito dubbi pericolosi.
Ma il Secretario, prima che partisse un
lancio di bottiglie, ha spiegato il burocratese con un chiaro “Fate i bravi dai, un
po’ tutti”.
Salvo i Creisci, che per bocca dello
stregone Ciapalailé hanno rifiutato le divise azzurre che gli hanno fatto perdere dignità e
incassato la concessione a vestirsi di pelli conciate, le cose sono filate lisce ed è stata
decisa la reintegrazione dell’Amado, ma coadiuvato spiritualmente dal Don Dellorda, il
prete che si è ritrovato la chiesa vuota per via del calcio e allora, come risarcimento, lo
si è ingaggiato anche per qualche sermone a metà tempo, parabole e lettere e cose così.
La questione femminile non è stata
toccata, troppe le clandestinità in corso e allora meglio il tacito accordo.
I lavori sono finiti verso le cinque
del pomeriggio e visto che non c’era più tempo per altro si è dato il via alle libagioni,
in onore dei risultati, della pace, dei piaceri e del futuro, che comunque resta un’ipotesi.
L’Amado è rimasto con la Sciura, a
studiare le nuove disposizioni.
Ieri
Workshop di un certo livello
Oggi
Passaggio del Giro e omaggio