CALCIO
Un grande rossoblù ci ha lasciati
In ricordo di Emilito Quadri, ex vicepresidente e sostenitore rossoblù: ne parla Flavio Albisetti
Pubblicato il 07.12.2022 08:32
di Enrico Lafranchi
 
“Ho avuto a che fare per tanti anni con Emilito per il bene del FC Chiasso. Una persona corretta, un vero signore. Ha sempre fatto fronte a tutti gli impegni con una semplice telefonata. Mi dava subito la risposta e il ‘contenuto’ di quanto prometteva”.
Sono parole di Flavio Albisetti - figura carismatica del club della città di confine (giocatore, dirigente) – nel ricordare Emilito Quadri, persona amabile e gentile, uomo di spicco del FC Chiasso anni 70-90, venuto a mancare in novembre. Quadri ha ricoperto la carica di vicepresidente ai tempi (gloriosi per i risultati e l’affluenza allo stadio Comunale) di Ernesto Parli, Bruno Bernasconi e Jimmy Pagani presidenti. Anni di fatica, di sacrifici e tanto lavoro. Ma anche di tanta passione. E ricchi di soddisfazioni. Belli non solo per i risultati: tre promozioni in DNA, l’ultima nel 1992 con Didi Andrey, la seconda nella stagione1982/83 con la squadra allenata da Adriano Lombardi. E naturalmente la prima (maggio 1978, derby con il Lugano davanti a 12.300 spettatori, bianconeri stesi al tappeto tra l’esultanza dei tifosi rossoblù, entrati a centinaia in mezzo al campo a fine partita a festeggiare i loro beniamini: serata trionfale, rigore procurato da Franz e tramutato da Michaelsen).
Dicevo non solo bei risultati (ce ne sono stati anche di ‘brutti’, ovvio). Parliamo di tempi in cui si dialogava liberamente. Emilito stava lì sotto la tribuna sempre accompagnato dal figlio Roberto, scambiava volentieri idee e opinioni, amava sottolineare sorridendo “noi siamo una grande famiglia”. Una famiglia anche sul campo. Nel Chiasso giocavano i Mario Prosperi, Roberto Piccioli, Mario Bernasconi, Walter Bizzozero (tutti e 4 portieri!), Luttrop (Atom-Otto grande amico della famiglia Quadri), giocatore-allenatore, Mario Preisig, Rolf Stephani, Thomas Käslin, Stephan Kalbermatter…
Nomi facili da ritenere (ce ne sono tantissimi altri) il cui ricordo non si appannerà tanto facilmente nella memoria dei tifosi. Fu lui a portare a Chiasso i due bianconeri, come pure i granata Herluf Bang ed Edo Manzoni, per non dire di Herbert Neumann, giocatore e poi allenatore, ex Colonia e Bologna. Ma il suo ‘capolavoro’ è stato Luiz Milton, campione olimpico con il Brasile, in forza al Como. Che tempi! Per Emilito il Chiasso è sempre stata “la squadra”, mai “una” (ci aveva giocato da Allievo). “Una persona per la quale ho piena riconoscenza – continua Albisetti – e un profondo sentimento di perdita. La sua dedizione al FC Chiasso è stata totale, ce l’ha dimostrata non solo a parole ma con fatti concreti. Lo posso affermare con certezza. Nei 16 anni in cui sono stato presidente del Consiglio Sociale ho sempre avuto da lui un apporto immediato, solido e rilevante. Quadri era una persona che oggi è difficile trovare. Un collega stimato, corretto, competente oltre a un grande appassionato e tifoso del Chiasso. Ancora un mese prima di venire a mancare si era interessato dei problemi che assillano la società”.  
Un attaccamento costante che Emilito ha manifestato incessantemente per la squadra del suo cuore. Alla moglie Doris e a Roberto, collega in giornalismo, le condoglianze della nostra redazione.