QATAR 2022
Giappone, lezione di rispetto e civiltà
I nipponici, eliminati ai rigori contro la Croazia, sono usciti a testa altissima
Pubblicato il 07.12.2022 08:44
di Vittorio Gerlero
Il Ct Moriyasu che si inchina davanti ai tifosi e Mitoma che lacrima e parla a fatica circondato da microfoni e telecamere nella conferenza stampa post-partita: sono le ultime istantanee del magico Mondiale del Giappone, una delle squadre rivelazione del torneo. Dopo aver superato al primo posto un girone sulla carta impossibile battendo Spagna e Germania, i samurai blu sono andati ad un passo dal riscrivere la storia calcistica del proprio paese. Solo Livakovic e i calci di rigore li hanno fermati. In una partita piuttosto bloccata nei 120 minuti, decisivi si sono infatti rivelati gli errori dal dischetto di Minamino, Mitoma e capitan Yoshida.
Ma la disperazione giapponese, come sempre, è stata composta, pacata. Dopo le vittorie contro le blasonate Germania e Spagna, i giapponesi non si sono lasciati trasportare da eccessiva euforia e al contrario si sono fermati a pulire lo spogliatoio, rendendolo lucido, come nuovo. Sul tavolo posizionato al centro dello spogliatoio hanno lasciato alcuni origami, con al fianco un cartello con la scritta “grazie”. Lo stesso hanno fatto i tifosi nipponici, che si sono organizzati con sacchi della spazzatura in mano per raccogliere tutti i rifiuti lasciati sugli spalti. Era già successo nel 2018 in Russia, l’hanno replicato anche quest’anno.
“Non si può diventare supereroi in una volta sola, ma il futuro di questa nazionale è luminoso”, ha chiosato in conferenza il condottiero Moriyasu. Che a fine partita è rimasto in campo, ha riunito tutta la squadra in cerchio e consolato tutti i suoi giocatori, uno per uno. Poi si è avvicinato alla curva in cui si trovavano i tifosi nipponici. Si è fermato ed è rimasto inchinato per diverso tempo in segno di profondo rispetto verso i suoi sostenitori. Un gesto di grande valore per il popolo del Sol levante. Nella cultura giapponese, infatti, esistono diversi tipi di inchini, con il loro significato che varia a seconda dell’inclinazione e della durata. Quello fatto dal commissario tecnico rientra nella categoria dei Saikerei: è cioè la massima espressione di deferente e riverente rispetto, in questo caso proprio verso i tifosi che hanno accompagnato e sostenuto da vicino il Giappone in queste quattro partite. Una grande lezione di rispetto e civiltà in un Mondiale che ha fatto molto discutere per vicende extra-calcistiche.