TIMEOUT
Bentornato Ivanovic, uomo vincente
L'ex tecnico della nazionale svizzera sta facendo grandi cose con la Stella Rossa di Belgrado
Pubblicato il 09.12.2022 10:34
di Renato Carettoni
Dusko Ivanovic è stato assoluto protagonista come giocatore della Jugoplastika di Spalato, squadra che dominò in Europa ai tempi di Kucoc, Radja e compagnia bella. Lui era il leader assoluto e in un percorso logico divenne allenatore, iniziando in Svizzera a Friburgo e vincendo tutto quanto c’era da vincere. La federazione pescò il jolly affidandogli la squadra nazionale dove mi chiese di fargli da assistente e così pescai il jolly anch’io in quanto ebbi l’opportunità di condividere con lui e con un gruppo di ragazzi ai quali diede una dimensione e una mentalità internazionale di alto livello.
Un periodo eccezionale! Per lui si aprì velocemente la strada dei grandi club europei: da Limoges (Francia) a Vitoria (Spagna) a Barcelona. Quando era a Limoges riuscì a continuare ad allenare la nostra nazionale, poi dalla Spagna non riusciva più, mi propose come allenatore capo e venni nominato in quel ruolo dove ebbi la fortuna di raccogliere i frutti della sua semina grazie anche a giocatori fortissimi come Mrazek, Koller, Valis, Polite, a un giovanissimo Dusan Mladjan e ad altri validi giovani. Vissi quattro stagioni sopra le righe di grande basket.
Dusko era noto per la sua maniacale cura dei dettagli e alla sua capacità di motivare le squadre a lavorare molto duramente sia fisicamente che mentalmente. Tutto questo lo sta confermando proprio in questo periodi: la Stella Rossa di Belgrado, che era ultima in Eurolega ed arrancava nella Lega Adriatica, chiama Dusko. Lui si presenta e il primo allenamento dura ben 6 ore e mezza. Rivolta la squadra come un calzino e cambia tutto. Risultato: 5 vittorie di seguito in Eurolega e imbattuto anche in Lega Adriatica. Un personaggio dal carisma incredibile, che si ispira al grande Aza Nikolic, indimenticato coach di Varese, e che fa affermazioni del tipo “la fatica non esiste” e altre amenità del genere. Severo ed esigente ma l’ho visto raramente alzare la voce. Severo soprattutto verso sè stesso, grande lavoratore. Preparava allenamenti e partite in modo maniacale: ricordo che mi mandava a spiare gli allenamenti degli avversari: a Friburgo una volta mi dovetti travestire da inserviente, a Nyon in pieno inverno all’esterno all’oscuro dove da dentro non potevano vedermi, e in altre situazioni strane.
L’altra sera ha vinto in Eurolega il derby con il Partizan, all’overtime con tripla di Nedovic all’ultimo secondo in una bolgia infernale per uno spettacolo di intensità e qualità con una squadra dove è arrivato da due settimane ma che gioca a memoria con meccanismi perfetti sia difensivi che offensivi. Un’ultima perla? In una partita di Lega Adriatica della scorsa settimana vinceva di 41 a 10 minuti dalla fine. Poi il finale ha segnato un +31. Normale? Non per Dusko che li ha convocati l’indomani alle 6 di mattina per analizzare a video i motivi del leggero cedimento finale!
Un grande personaggio che sa come fare per ottenere il massimo dalle squadre che allena! Bentornato!