Lionel
Messi ha il sogno di entrare nella leggenda. Ha l'orgoglio di
rappresentare l'identità di un intero popolo. Ha il desiderio di
alzare, con la fascia di capitano, la Coppa più desiderata dai
giocatori. Ha la passione che lo spinge a chiedere al suo corpo
l'ennesimo sforzo. Ha deciso di diventare carismatico. Ha la volontà
di essere un leader per i suoi compagni e per la sua Nazione.
La
partita contro l'Olanda rimarrà nella storia. È stata una ma dentro
se ne sono giocate tante altre. Ha manifestato tutta la bellezza del
calcio. Emozioni che si accavallate. E un risultato finale che poteva essere pronosticato ma che ha avuto uno svolgimento inimmaginabile.
Messi
dopo la partita ha parlato con un miscuglio di felicità e di
critica nei confronti dell'arbitro e di Van Gaal.
Sulla
soddisfazione provata: “Tanta gioia e sollievo, abbiamo
faticato. A un certo punto abbiamo dovuto soffrire, ma abbiamo
superato l'ostacolo ed è impressionante. L'Argentina dimostra che
vuole essere protagonista, che capisce i momenti, che quando deve
giocare, gioca... e quando deve correre, corre”.
Sulla
direzione di gara dello spagnolo Mateu Lahoz: “ Ho provato
molta rabbia, non doveva finire così. Non voglio parlare
dell'arbitro perché poi vieni sanzionato, non puoi dire quello che
vuoi. La Fifa però non può mettere un arbitro non all'altezza del
suo compito”.
La
“Pulce” contesta la punizione del 2-2 concessa al 100° minuto.
Su
Van Gaal: “Vende fumo, dice che le sue squadre giocano bene ma
sanno tirare solo pallonate”.
Alla
vigilia l'allenatore aveva avvertito che sapeva come fermare il
fuoriclasse, lo avrebbero di fatto di squadra, ostentando fiducia per
la missione possibile.
Sulla
semifinale: “Siamo molto emozionati, per noi per le persone che
ci accompagnano sempre. La Croazia è un avversario molto difficile.
Ha grandi giocatori. Ha un bravo allenatore. Sarà davvero dura”.