NEUROMONDIALI
Dove si denuncia l’attacco alla libertà di stampa e la vittoria contestata dei Creisci, e finanche la lotta culturale tra fazioni oppostissime
Giorni 17 / 18 / 19
Pubblicato il 10.12.2022 09:00
di Giorgio Genetelli
Comunicato di redazione
“Ci scusiamo con i lettori e con i difensori della libertà d’espressione per l’assenza di notizie negli ultimi due giorni. Purtroppo, la nostra redazione è stata messa sotto sequestro dai vertici del NeuroMondiale, sostenuti da alcune squadriglie di facinorosi. Deploriamo la grave violazione, proprio nel cuore dell’evento sportivo giunto ai quarti di finale. Al momento stiamo scrivendo clandestinamente da una spelonca messaci a disposizione dai Creisci, i soli ad aver sostenuto la libertà di stampa, nonostante questo abbia implicato gravi difficoltà d’ordine pubblico nel quarto di finale che li ha visti impegnati contro il Borgno. Vi giunga questa cronaca a volo di colomba, simbolo di pace e fratellanza. Ma comunque, vaadaviaiciap!”
In un mattino brumoso, i Creisci sono scesi dalle montagne, hanno piantonato il Rathaus fino alle due del pomeriggio, quando sono andati in campo per affrontare il Borgno. Lo Stadium Emirates Campirasc (sarà anche la sede della finale, se ci si arriverà) è gremito. Sono arrivati tutti e si sono formate due fazioni che hanno messo a repentaglio la disputa con lancio di calcinacci, invasioni illegittime, letture del Capitale a confronto con poesie di D’Annunzio. L’arbitro Amado è stato portato via quando ha cominciato a sanguinare dalle orecchie a furia di fischiare e da lì la partita è diventata una tempesta di rogazioni.
Il Borgno, sostenuto dal Potere, ha cercato in tutti i modi di sfasciare le stregonerie dei Creisci, nella totale impunità. Ma la palla si arrestava in volo a dieci centimetri dalla porta dei ribelli vestiti di pelli e tornava indietro. I Creisci, senza toccarla, sono riusciti a spedirla nella porta avversaria per 15 volte, secondo il conteggio neutrale della Sciura, la sola a mantenere il senno.
Alla fine, quando proprio nessuno era più in condizioni psichiche accettabili, è stata decretata la fine. Il risultato non è ancora stato omologato, ma in piazza ancora si declamano rime tra spintoni e polemiche. I Creisci sono tornati qua sulla montagna e hanno festeggiato trasformando l’acqua in vino e i serpenti in marmotte alla griglia.
Della posizione del piccolo infante non si hanno ancora notizie. Forse domani sapremo, per ora è tutto e ripassiamo la linea allo studio.
Ieri
Creisci – Borgno 15-0
Domani
Difficile da dire, del doman non v’è certezza