HOCKEY
Alti e bassi e una pausa che può rivelarsi importante
La classifica piange ancora per le due ticinesi alle prese con i "casi" Kaski e Shore
Pubblicato il 11.12.2022 18:15
di Marco Maffioletti
È arrivata anche la seconda pausa dedicata alla Nazionale. Ambrì e Lugano l’affrontano con alle spalle un weekend simile. Entrambe le ticinesi sono uscite una volta vittoriose e una volta sconfitte.
L’Ambrì ha perso a Ginevra, ma è riuscito a rifarsi sconfiggendo davanti al pubblico amico il Langnau. Una vittoria figlia delle parate di Juvonen e piena di sudore, ottenuta al termine di una partita non certo entusiasmante o spettacolare. I leventinesi avevano giocato meglio e con maggiore intensità la sera prima a Ginevra, con in particolar modo finalmente un Zwerger in grande spolvero e possono rallegrarsi del rientro di Heim. Ovviamente anche le tossine accumulate a causa della lunga trasferta hanno giocato il loro ruolo durante la seconda sfida. Poco importa il modo, stavolta contava davvero solamente vincere per non perdere ulteriore terreno dalle zone utili della classifica.
Il Lugano, dopo aver ottenuto una vittoria “obbligata” contro l’ormai derelitto Ajoie, non è riuscito a ripetersi contro il Rapperswil. È un gran peccato, i bianconeri hanno sprecato una bella occasione per andare alla pausa con serenità e fiducia. Le due squadre si ritrovano con lo stesso numero di punti, 35. I sottocenerini sono in undicesima piazza davanti ai cugini perché hanno comunque disputato due partite in meno. un fatto certamente da non trascurare. Gli uomini di Gianinazzi, dopo un bel filotto di vittorie consecutive, stanno ora continuando a corrente alternata: a una sconfitta segue una vittoria. In fin dei conti un passo di crociera da non disdegnare.
I ragazzi di Cereda per certi versi non si discostano molto dal rendimento luganese, hanno vinto 4 delle ultime 8 partite. La situazione di classifica resta delicata per entrambe. Kloten e Langnau non scherzano e si stanno confermando su buoni livelli e il deludente Losanna è sempre ancora in agguato. Vedere entrambe le ticinesi perlomeno nei preplayoff sarà molto difficile.
In questa pausa i due staff tecnici dovranno anche chinarsi su un guaio comune, quello di avere uno straniero “problematico”.
Ad Ambrì (con il mitico coach Claude Julien che è nuovamente in loco per dare una mano) il deludente Nick Shore non sembra ormai rientrare più nei piani. Coach Cereda piuttosto che schierare lo statunitense preferisce inserire al centro delle ali (Trisconi) o addirittura a volte il difensore Wüthrich. Nel weekend Shore è stato ufficialmente annunciato malato. Sarà davvero la verità? Poco importa, i fatti e i numeri lo dimostrano, il numero 37 è ormai diventato poco più che una decorazione all’interno del meccanismo biancoblù.
A Lugano vale un po’ lo stesso discorso per il difensore Kaski. Seppure abbia ricevuto qualche chance anche negli ultimi tempi, il finlandese continua a non convincere e spesso è anche dannoso. La sua posizione, in virtù delle sue prestazioni, è ormai diventata quasi indifendibile. A questo punto l’ideale per le parti in causa sarebbe arrivare a una separazione. Continuare così non porta niente né a Kaski, tantomeno a Shore, per non parlare delle due società. Ai direttori sportivi il compito di cercare delle soluzioni.