HOCKEY
Spettacolo Ginevra, delusione Losanna
BIlancio prima della pausa (senza le ticinesi): dai ginevrini all'Ajoie, conferme e sorprese
Pubblicato il 12.12.2022 09:10
di Marco Maffioletti
Abbiamo ormai superato da un po’ il giro di boa e con la seconda pausa dedicata alla Nazionale è tempo di un primo bilancio, tralasciando per una volta le due ticinesi. 
Davanti a tutti relativamente in scioltezza c’è il Ginevra. La squadra di Cadieux (nella foto Zocchetti) dà spettacolo, nonostante una leggera flessione, anche logica, nelle ultime uscite, Omark e compagni dimostrano una grande costanza. I suoi fuoriclasse sono sempre dietro l’angolo pronti a inventarsi qualcosa. Spesso le Aquile vincono anche quando non sono nella loro miglior serata, proprio grazie ai guizzi dei suoi pezzi da 90. Ottimo l’apporto di Robert Mayer in porta, capace di subentrare a Descloux mantenendo un livello alto. 
Al secondo posto c’è un po’ a sorpresa il Bienne. Haas e soci sono partiti benissimo e non sono quasi mai andati in seria difficoltà. L’unico periodo difficile è stato qualche settimana or sono con quattro sconfitte consecutive. Si parla poco di questa squadra, ma rappresenta una vera e propria mina vagante. Il portiere Säteri si sta dimostrando all’altezza della situazione, ma c’è inquietudine a causa del suo recente infortunio. Il Bienne gioca sempre con qualità e l’allenatore Törmänen è ormai una garanzia. Ha saputo inculcare ai suoi un gioco lineare, efficace e pure divertente. 
Terza piazza per lo ZSC. Partita un po’ in sordina, complice anche l’inizio lontano dalle mura amica, la corazzata zurighese sta uscendo alla distanza. È una squadra che sulla carta non sembra avere punti deboli e le varie star sono riuscite a formare una chimica interessante. La sensazione è però che ci sia ancora parecchio potenziale inespresso e a livello di collettivo ci siano margini di miglioramento. I Lions sono particolarmente performanti nella loro nuova casa. 
Il Rapperswil, quarto, è partito alla grande confermando la bontà del suo impianto di gioco e ormai non fa più notizia. I sangallesi, falcidiati dagli infortuni (Noreau, Djuse, Nyffeler, Jensen e Cervenka si sono dovuti fermare in questa prima parte di campionato), sono riusciti a non andare in difficoltà. Hanno giocato spesso con soli 4 stranieri e l’assenza di Cervenka, specialmente in powerplay, ha pesato come un macigno, ma è stata in qualche modo sopperita. Anche grazie all’Incredibile l’innesto di Tyler Moy, sempre nel vivo delle azioni e vero cecchino. 
Subito dietro c’è il Davos. I ragazzi d Wohlwend hanno acquisito una buona regolarità. Il portiere Aeschlimann sta confermando l’ottima scorsa stagione e c’ê stato un leggero miglioramento a livello difensivo, spesso tallone d’achille nel recente passato, pur se si è ancora lontani dall’eccellenza. Gli stranieri se la cavano egregiamente, Marc Wieser è tornato agli antichi splendori e Ambühl si sta dimostrando eterno. L’entusiasmo per il ritorno della Coppa Spengler non è inoltre un fatto da sottovalutare in proiezione futura. 
Sesta  posizione per il Berna, ancora alla ricerca di un po’ di quiete e stabilità, complice anche il cambio di guida tecnica giunto un po’ a sorpresa. DiDomenico si conferma un pezzo da novanta, un vero leader, mentre delude sin qui Sven Bärtschi. Ottimo l’apporto di Loeffel in fase offensiva e a livello d’impostazione, mentre in porta Wüthrich, pur dimostrando nel complesso una buona solidità, deve ancora compiere quel salto di qualità necessario. Da segnalare anche la seconda giovinezza di Simon Moser, tornato a essere letale davanti alla porta avversaria. 
Lo Zugo, attualmente settimo, è partito con meno smalto rispetto al solito. Leonardo Genoni sta vivendo la stagione più difficile della sua carriera e compie più errori del solito. La squadra va a scatti, capace del meglio come del peggio ed è ancora lontana dai livelli degli scorsi anni. Dopo due anni filati di trionfi è forse subentrata la mancanza di fame dovuta alla pancia piena. In questo senso coach Tangnes dovrà essere a bravo a toccare le corde giuste per risvegliare i suoi a pieno regime. 
Leggermente sotto le attese c’è il Friborgo. Attualmente ottavi, ma con comunque diverse partite da recuperare, i burgundi stanno ancora cercando la miscela vincente che li aveva portati in alto nella scorsa regular season. La grande sorpresa è il portiere Hughes, capace di subentrare egregiamente all’infortunato Berra. La dolorosa partenza di DiDomenico sembra essere stata comunque ben assorbita, anche se il livello di spettacolarità ne risente. Senza di lui si è persa un po’ di sana imprevedibilità e parecchia personalità. 
Ottimo nono il neopromosso Kloten. Dopo un inizio difficile i due finlandesi Aaltonen e Ruotsalainen stanno uscendo alla distanza, ma la vera sorpresa è il topscorer Ang, prelevato dal Turgovia. Il canadese è sinonimo di spettacolo e inventiva. Pazzesco il suo impatto. Tra le note positive anche il giovane prodigio Reinbacher, il difensore austriaco, sul taccuino di tante franchigie di NHL, dimostra una personalità fuori dal comune per i suoi 18 anni. È lecito attendersi qualcosa in più dal portiere finlandese Metsola, pur se ultimamente sta alzando il suo livello. 
Bene anche il Langnau, decimo. Il portiere Boltshauser, prelevato dal Losanna, sta disputando forse la miglior stagione della carriera e ha dato sicurezza un po’ a tutti. Ancora una volta gli stranieri si stanno rivelando il vero (unico) punto di forza di questa squadra. Da vedere se riusciranno a mantenere questo livello per tutta la stagione, l’unico modo per sopperire a un roster elvetico assai modesto e privo di grandi individualità. Il nuovo tecnico Paterlini ha saputo ridare ai bernesi la giusta mentalità. 
Dietro alle due ticinesi, al tredicesimo posto,  c’è la vera delusione fin qui, ovvero il Losanna. In fin dei conti non è una sorpresa. La rosa sulla carta è validissima, ma ancora una volta in riva al Lemano a farla da padrone è la confusione. Le peripezie societarie non aiutano decisamente e la squadra è costruita con poco costrutto. Sarà interessante vedere se con il passare delle settimane l’allenatore Ward, subentrato a Fust, riuscirà a trovare la miscela giusta per almeno acchiappare i preplayoff. 
Chiude mestamente e come da pronostico l’ormai derelitto Ajoie. Dopo una partenza sorprendente, i giurassiani, come l’anno scorso, non sono più riusciti a compensare le falle di un roster troppo debole rispetto alla concorrenza. Sciaroni e compagni sono reduci da 13 sconfitte consecutive e termineranno la regular season all’ultimo posto. La ventina di partite che restano sono una sorta di amichevoli per prepararsi alla sfida che servirà ad evitare lo spareggio. Così è anche difficile trovare le motivazioni.