QATAR 2022
Partita folle e bellissima: l'Argentina merita questa Coppa
Messi, doppietta, alza il trofeo davanti al compagno di squadra Mbappè che fa tre gol
Pubblicato il 18.12.2022 20:12
di Silvano Pulga
Ha vinto l’Argentina, seppure ai rigori. E, diciamolo, Eupalla ha scelto chi, tra le due compagini, aveva fatto vedere le cose migliori, nell’arco dei 120‘ più recupero. Una partita ben giocata dall’Albiceleste, che ha espresso, soprattutto nei primi 45’, un gioco a ritmi forsennati, con un pressing asfissiante, una caccia implacabile alle seconde palle, presa per mano da un Di Maria tornato ai propri livelli: niente a che vedere con quello visto da Allegri sinora, per intenderci. Per contro, una Francia senza cuore, in balia degli avversari, incapace di ripartire, sempre in ritardo, troppo spesso tutta dietro la linea della metà campo. Ingenua nell’azione del rigore, concesso forse con un metro che, qualche anno fa, non aveva cittadinanza sui campi di calcio (non giudichiamo di solito l’arbitraggio, ma ci è sembrato l’unica cosa non all’altezza), e infilata poi da un contropiede magistrale, finalizzato proprio da El Fideo con un rasoterra incrociato, che sembrava aver messo la parola fine sulla sfida, ma con nessun francese a presidiare la propria fetta del terreno di gioco. 
Invece, nella ripresa, i sudamericani hanno provato a controllarla dal 65’ in avanti, subendo il ritorno dei francesi, capaci finalmente di alzare i ritmi. E così, dal 79’, nel giro di pochi minuti, un rigore, e poi una magia di Mbappé hanno riaperto la partita, consegnandola così dal quasi anonimato alla storia del calcio. La sfida si è poi chiusa sul 3-3 ai supplementari, risultato deciso proprio da altre due reti dei numeri 10 delle due compagini: Eupalla ha così apparecchiato la cena che i qatarioti sognavano, sin dalla cerimonia d’apertura. I tiri dagli undici metri hanno poi premiato la compagine che, tutto sommato, aveva meritato di più, anche se, a una manciata di secondi dal termine, il francese Randal Kolo Muani ha avuto sui piedi il pallone che poteva valere la Coppa, cercando però il primo palo rasoterra, anziché incrociare o tentare la conclusione a mezza altezza, e permettendo così all’estremo difensore avversario di compiere la parata della vita, senz’altro molto più impegnativa di quella compiuta sul rigore calciato da Kingsley Coman, qualche minuto più tardi. 
Argentina che ha giocato la partita perfetta (perlomeno nei primi 70’), mentre Deschamps ha, ancora una volta, iniziato l’incontro mettendo Mbappé sulla fascia, dove è stato annullato dagli scatenati esterni argentini, che lo hanno raddoppiato e anticipato regolarmente. Messo al centro dello schieramento offensivo, il talento del PSG ha potuto esprimersi come sa: e non è stato una caso che, da quel momento in poi, i Bleus siano rientrati in partita. La mossa di Scaloni, che ha inserito al 64’ Acuna per Di Maria, ha fatto il resto, fermo restando che, probabilmente, El Fideo era arrivato a fine corsa, visti gli acciacchi degli ultimi tempi. 
In definitiva, è finita come molti si auguravano: La Pulga, per tanti amanti del calcio, meritava questo successo, dopo quello in Coppa América nel 2021. Per troppo tempo, infatti, si è detto che non era un campione completo, visto che non era stato capace di portare la sua Nazionale a vincere un Mondiale, impresa che non riusciva ai sudamericani dai tempi di Maradona e della Mano de Dios. Ora c’è riuscito: e, per di più, facendo uso dei piedi, come da regolamento. Basterà per poter dire che è stato il più grande, almeno a livello argentino? Il dibattito è appena iniziato e, ne siamo certi, terrà banco per molto, molto tempo.