È stata una di
quelle puntate imperdibili, in cui il tema trattato era indubbiamente di grande
interesse pubblico.
Ieri sera a Matrioska,
l’appuntamento fisso del martedì di Teleticino, si è parlato del progetto del
PSE (polo sportivo e degli eventi) della città di Lugano.
Un tema caldissimo
in questo periodo, alla vigilia del voto in Consiglio Comunale e dell’eventuale
ricorso del partito MPS.
Il padrone di
casa Marco Bazzi ci racconta come ha vissuto la gestione di una puntata
stimolante ma tutt’altro che facile da condurre.
“Sono contento
perché è stato un dibattito intenso e teso ma molto corretto. Si sono
comportati tutti in modo molto signorile di fronte a un tema che è molto
sentito. E nei dibattiti del giorno d’oggi non è una cosa sempre scontatissima”.
Partiamo da
Renzetti: che impressione le ha fatto?
“Si è dimostrato
quella persona creativa che conosciamo. È brillante e sorprendente, un po’ come
il Nano, uno senza peli sulla lingua. Non ha eccelse capacità oratorie ma è
molto efficace nei concetti. Ritengo che sia uscito molto bene dal dibattito. Diciamo
che è uno poco estetico ma molto efficace”.
Sta facendo il
giro dei social la sua battuta “vai a scopare il mare”.
“In effetti
Renzetti è uno che sa anche far ridere con queste uscite. Ha fatto 3-4 battute
che sono rimaste impresse: non so se le studia prima o gli vengono al momento”.
Il suo alleato
nella discussione è stato il sindaco Marco Borradori.
“L’ho visto bene
il sindaco, determinato a difendere il progetto, ha ribattuto punto su punto a
Fulvio Pelli. Non è facile avere di fronte un grosso calibro come Pelli: tanti
si oppongono al progetto ma solo lui riesce ad avere questa forza nel
contrastarlo”.
Come le è
sembrato Pelli?
“Come al solito,
brillante, intelligente e preparato. Ha un’esperienza politica che hanno pochi
in Ticino e durante il dibattito è rimasto sempre calmo e pacato, non ha mai
perso le staffe. Non ha smarrito quel profilo da ”uomo del monte”, come diceva
già il Nano, colui che si ritiene sempre dalla parte della ragione senza mai
mettersi in discussione”.
Era presente
anche Matteo Poretti dell'MPS, che ha già detto di voler lanciare eventualmente un referendum.
“Molto
guerrigliero e preparato per ciò che riguarda il dossier legato al referendum.
Ha sollevato subito la questione relativa al conflitto di interessi di
Renzetti. D’altronde era uno dei temi contenuti anche nell’ultima lettera di
Pino Sergi. Nell’occasione Renzetti ammesso che dopo tutto ciò che aveva fatto
per il Lugano meriterebbe un po’ di lavori in questo grande progetto e in fondo
anche Pelli non sembrava avere nulla in contrario. Certo che questo potrebbe
essere un punto debole per chi sostiene il progetto”.
Altri punti
deboli?
“Ovviamente ce ne
sono. Ci sono tanti soldi in ballo (oltre agli 11 milioni circa che verrebbe a
costare il progetto alla città ogni anno), il momento difficile, l’aumento del
moltiplicatore, lo svuotamento del centro e la concorrenza con i già tanti
appartamenti sfitti che ci sono a Lugano. Senza contare le proteste di
commercianti e ristoratori che si vedranno privati di circa 300 persone che se
ne andranno dal centro”.
E i punti forti
del progetto invece?
“Senza dubbio ci
sarà l’appoggio dei tifosi del Lugano, che sono molto di più di quelli che
vanno a vedere le partite, delle famiglie che sperano di avere delle
infrastrutture adeguate per i loro figli, delle società sportive e infine l’interesse
di tutti nell’avere una riqualifica di un quartiere che attualmente è davvero
bruttino. Il progetto è veramente molto bello e contiene tanto verde: da questo
punto di vista infatti nessuno l’ha mai messo in discussione”.
Un tema che si
presta in tempi brevi a un nuovo dibattito, vero?
“Senza dubbio.
Aspettiamo il voto del Consiglio comunale e poi l’eventuale referendum: credo
che questo progetto farà ancora molto discutere”.