HOCKEY
In ricordo di Sergio Gobbi
Un uomo che ha cambiato la storia dell'Ambrì: alcuni suoi colpi resteranno indimenticabili
Pubblicato il 20.12.2022 10:28
di Marco Maffioletti
L’Ambrì piange Sergio Gobbi. L’ex direttore sportivo biancoblù si è spento all’età di 75 anni. Attivo in seno alla società dal 1984 al 1996, Gobbi è stato un po’ l’artefice dell’esplosione dell’Ambrì portando i sopracenerini in una nuova dimensione e in sostanza ai massimi livelli. Grazie alle sue conoscenze Gobbi riuscì a portare signori giocatori e grandi allenatori. Indimenticabili i suoi colpi “russi”, possibili grazie alle sue connection e alle sue larghezze di vedute. Ma sarebbe riduttivo ricordarsi di Gobbi solamente per aver portato fuoriclassi dell’ex Unione Sovietica del calibro di Malkov, Leonov, Kamensky, Kvartalnov e altri ancora. Sergio portò ad esempio in Leventina Dale McCourt e anche Mike Bullard, all’epoca trasferimenti semplicemente incredibili, da sfregarsi gli occhi.
Mi ricordo quando quest’ultimo nel 1990 firmò ad Ambrì, era reduce da una stagione di Nhl nei Philadelphia Flyers, aveva raccolto 64 punti in 70 partite e non era nemmeno 30enne. Mio zio, Marco Lombardi, era a quell’epoca il presidente dell’Hcap. Io ero un moccioso, già contagiato dal virus dell’hockey e avere il presidente dell’Ambrì in casa era una cuccagna. Lo zio mi disse: “pare che ne arrivi uno bravo stando al Sergio, ma ho dimenticato il nome, mi sembra sia un canadese”. Il giorno dell’annuncio gli dissi “altro che bravo zietto, questo è una bomba”. Da questo piccolo aneddoto si capisce come lavorava Sergio, in totale indipendenza. Godeva giustamente della fiducia illimitata dei dirigenti, i quali non avevano nemmeno lontanamente le sue conoscenze e i suoi agganci hockeistici. E lo faceva rispettando i limiti finanziari imposti.
Sergio non era però solamente un abile direttore sportivo, con la sua calma e indole riusciva a infondere tranquillità a tutto l’ambiente. Era molto ponderato. Quando Bruno Moor diventò il primo presidente non leventinese alla guida del club, ci furono parecchie polemiche, Gobbi con la sua pacatezza contribuì a smorzarle. L’ex direttore sportivo aveva anche un buon naso in merito al mercato elvetico. Un nome su tutti? Thomas Heldner, prelevato nel 1994 dal Martigny , ai tempi in NLB. Al termine della sua prima stagione sotto la volta della Valascia il centro disputò i Mondiali con la Nazionale rossocrociata. Tra i suoi grandi meriti ci sono anche quelli di aver portato allenatori del calibro del compianto Bryan Lefley e Alexander Yakushev. Il primo uno dei coach più amati in assoluto, il secondo colui che forse diede l’impronta più spettacolare al gioco dell’Ambrì. Gobbi negli ultimi anni fu infine anche un apprezzato ospite della trasmissione sportiva “fuorigioco”. Sempre lucido, forniva spunti interessante e mai banali con eleganza e rispetto. Sergio Gobbi mancherà a tutto l’ambiente hockeistico.
La redazione dell'Eco dello sport porge le condoglianze alla famiglia.