Qatar 2022
Il più forte di tutti i tempi, la finale più bella
Messi è considerato il migliore, Argentina-Francia una finale storica
Pubblicato il 22.12.2022 10:09
di Angelo Lungo
Il pallone è temporaneamente fermo, in attesa che riprendano campionati e coppe. Ma nel suo regno, due assiomi si sono imposti potentemente: Lionel Messi è il giocatore più forte di tutti i tempi; la finale Argentina-Francia è stata la più bella di sempre.
Vige la presunzione di premessa, è un obbligo etico e connota il fascino del calcio: il football è materia opinabile.
Specie quando si vive in un regime mediatico, specie ai tempi dei social. Una sorta di democrazia delle opinioni.
Su Lionel Messi. È un campionissimo. Un fuoriclasse assoluto. Dotato di tecnica sopraffina. Armato di fantasia. Dispensatore di genialità. E ora considerato pure un caratteriale. Si è posto come capopolo e ha condotto i suoi fieri prodi alla vittoria.
Altro è ritenerlo il più grande di tutti. Sicuro i suoi record saranno, forse, ineguagliabili. E fanno impressione. Ma sono numeri. Sono primati materiali. È l'ordinario. E la bellezza assoluta non può essere misurata.
Il paragone è esercizio specioso. Troppo lontani Di Stefano o Pelé. Calciatori come lo stesso Cruijff hanno avuto un'esposizione mediatica limitata. E Ronaldo, quello vero, il Fenomeno, dopo il 1998 ha giocato a scartamento ridotto.
Su Argentina-Francia. È stata una partita epica. Ha avuto uno svolgimento parossistico. Ma fino al minuto 80, tutto si era svolto in modo ordinario. I francesi parevano che si fossero consegnati a un destino ineluttabile. Poi tutto è cambiato, poiché nel calcio i tempi della fine, molto spesso, si dilatano. L'equilibrio si è rotto. Lo straordinario si è avuto solo per una parte dell'incontro. Dove le tattiche sono saltate e il caos ha preso il sopravvento. Lo schema delle due squadre era simile: dare la palla a Messi o Mbappé.
È il pericolo delle statistiche, che inficiano i momenti e depotenziano l'istante sublime.
Esiste, poi, una spiegazione che coincide con un'illusione. Poggia sulla roccaforte del voler assistere a qualcosa che è unico e speciale. Si vuole una verità singolare, che, invece, esiste solo al plurale. Si spera e si ha la convinzione di essere stati presenti: spettatori di un avvenimento irripetibile.
Così è (se vi pare).