Il
pallone è temporaneamente fermo, in attesa che riprendano campionati
e coppe. Ma nel suo regno, due assiomi si sono imposti potentemente:
Lionel Messi è il giocatore più forte di tutti i tempi; la finale
Argentina-Francia è stata la più bella di sempre.
Vige
la presunzione di premessa, è un obbligo etico e connota il fascino
del calcio: il football è materia opinabile.
Specie
quando si vive in un regime mediatico, specie ai tempi dei social.
Una sorta di democrazia delle opinioni.
Su
Lionel Messi. È un campionissimo. Un fuoriclasse assoluto.
Dotato di tecnica sopraffina. Armato di fantasia. Dispensatore di
genialità. E ora considerato pure un caratteriale. Si è posto come capopolo e ha condotto i suoi fieri prodi alla vittoria.
Altro
è ritenerlo il più grande di tutti. Sicuro i suoi record saranno,
forse, ineguagliabili. E fanno impressione. Ma sono numeri. Sono
primati materiali. È l'ordinario. E la bellezza assoluta non può
essere misurata.
Il
paragone è esercizio specioso. Troppo lontani Di Stefano o Pelé.
Calciatori come lo stesso Cruijff hanno avuto un'esposizione
mediatica limitata. E Ronaldo, quello vero, il Fenomeno, dopo il 1998
ha giocato a scartamento ridotto.
Su
Argentina-Francia. È stata una partita epica. Ha avuto uno
svolgimento parossistico. Ma fino al minuto 80, tutto si era svolto
in modo ordinario. I francesi parevano che si fossero consegnati a un
destino ineluttabile. Poi tutto è cambiato, poiché nel calcio i
tempi della fine, molto spesso, si dilatano. L'equilibrio si è
rotto. Lo straordinario si è avuto solo per una parte dell'incontro.
Dove le tattiche sono saltate e il caos ha preso il sopravvento. Lo
schema delle due squadre era simile: dare la palla a Messi o Mbappé.
È
il pericolo delle statistiche, che inficiano i momenti e depotenziano
l'istante sublime.
Esiste,
poi, una spiegazione che coincide con un'illusione. Poggia sulla
roccaforte del voler assistere a qualcosa che è unico e speciale. Si
vuole una verità singolare, che, invece, esiste solo al plurale. Si
spera e si ha la convinzione di essere stati presenti: spettatori di
un avvenimento irripetibile.
Così
è (se vi pare).