HOCKEY
Continuità, progressi e... contratti: 2023 pensaci tu!
Si chiude un anno difficile per le ticinesi: alcune cose dovranno cambiare
Pubblicato il 24.12.2022 11:52
di Marco Maffioletti
Un Natale più amaro del dovuto per il Lugano. Dopo la bella prova offerta in casa contro lo Zugo i bianconeri sono inciampati malamente a Kloten. Ancora una volta la squadra zurighese si rivela indigesta per Arcobello e soci. Il Lugano è apparso confuso e oltremodo indisciplinato a immagine di Carr. Il canadese ha voluto punire una carica ai danni di Arcobello a modo suo, imbastendo una pugilata, una reazione spropositata e così dopo nemmeno 7’ coach Gianinazzi si è ritrovato con uno straniero in meno. Oltretutto il coach aveva optato per schierare Koskinen in porta e togliere Bennett. Una scelta strana, motivata dal fatto di non voler schierare Schlegel per la seconda volta in 24 ore per motivi legati all’energia. La ricetta con quest’ultimo in porta (e brillante) e i 6 "imports" davanti era stata vincente e convincente la sera prima. Una volta incassato il primo gol, i sottocenerini sono in sostanza scomparsi e si sono fatti surclassare dal Kloten. Solamente nell’ultima frazione, a giochi ormai fatti, il Lugano è riuscito a mostrare una reazione, ma ormai la frittata era fatta. L’incostanza regna sovrana, a prove decorose subentrano bruschi stop.
Il Lugano ha vinto la metà delle ultime 10 partite, il ruolino di marcio in fondo non è nemmeno così malvagio, ma per risalire la classifica urge un filotto di successi consecutivi. Insomma, manca la tanto agognata costanza. La sensazione è che in difesa la coperta sia cortissima, probabilmente il direttore sportivo Domenichelli dovrà andare sul mercato straniero al fine di metterci una pezza e dunque rimpiazzare flop Kaski.
Per centrare i pre-playoff sarà necessario uno step in avanti anche di Arcobello. Dopo un inizio disastroso sotto la guida di McSorley, il canadese aveva ritrovato un buon smalto con l’arrivo di Gianinazzi, ma nelle ultime settimane il suo regime si è nuovamente abbassato. Lo stesso vale per Koskinen. Il portiere finlandese aveva cominciato il campionato alla grande, dando solidità e “rubando” qualche match. Negli ultimi tempi invece il 34.enne colosso non vale la licenza straniera e le percentuali, seppur sempre da prendere con le pinze, lo dimostrano. Con il 90,7% di parate Koskinen è attualmente al quart’ultimo posto della speciale graduatoria, calcolando i 18 estremi difensori che hanno giocato almeno 12 partite. Dietro a lui ci sono solamente i due dell’Ajoie, un Leo Genoni in netta difficoltà e l’ex Sandro Zurkirchen.
Un altro elemento decisivo al fine di poter progredire sono le situazioni speciali. I bianconeri sono all’undicesimo posto della lega sia in powerplay che in boxplay. Un miglioramento passa forzatamente anche da qui. Insomma, il Lugano è un cantiere aperto, la speranza è che si possa accelerare il ritmo al fine di evitare brutte sorprese. La linea che separa i pre-playoff dalla “finale” per evitare lo spareggio di promozione-relegazione è molto sottile. 
l rendimento dell’Ambrì è in fondo simile. Anche in casa leventinese manca un po’ di continuità e i risultati non di discostano da quelli bianconeri. Pure i biancoblù hanno vinto 5 delle ultime 10 gare e alternano uscite di grande fattura ad altre decisamente più complicate. La fotografia è tutta negli ultimi due giorni. Dapprima una squadra poco lucida, meno reattiva, un po’ molle e difensivamente troppo approssimativa che cade nella trappola dell' Ajoie (capitato al Losanna, dunque non è proprio una vergogna). 24 ore più tardi la trasformazione, degna del miglior Peter Marvey. Una prova sontuosa contro la potente corazzata di stelle targata Zsc.
Una vittoria preziosa, contabilmente parlando, ma non solo, permette di affrontare la Spengler con maggior serenità ed entusiasmo. La kermesse di Davos sarà anche l’occasione per integrare al meglio il nuovo arrivato Alex Formenton. Il canadese ha fatto intravedere le sue potenzialità, ma deve ovviamente ancora entrare a dovere nei meccanismi. Sarà interessante pure vedere all’opera Eggenberger. L’ala del Rapperswil, che ha già firmato un contratto per la prossima stagione con i sopracenerini, rimarrà in prestito sino a fine gennaio. Per l’Ambrì vale lo stesso discorso fatto per il Lugano, sarà una missione dura riuscire a entrare nei pre-playoff, ma  questa non è una sorpresa, nonostante ancora troppi tifosi continuino a sopravvalutare l’organico a disposizione di Luca Cereda. Discorso però trito e ritrito e che non ripeteremo.
E allora guardiamo al futuro: il presidente Lombardi qualche settimana alla trasmissione “fuorigioco” ha dichiarato che Cereda e Duca sono ancora gli uomini giusti e crede fermamente in loro. Perfetto, sono dello stesso avviso. Ma forse a questo punto è arrivato il momento di dare un segnale forte in questo senso, più che altro verso l’esterno. Se davvero Lombardi ha questo sentimento, dovrebbe dimostrarlo e trasformare i due contratti a tempo indeterminato in un nuovo accordo, ad esempio triennale. Il contratto indeterminato ci stava all’inizio, era una sorta di prova per un giovane coach e un giovane direttore sportivo alla prima esperienza. Quest'accordo è diventato ormai obsoleto. Se veramente Lombardi è convinto che sia giusto continuare con loro, lo può solamente dimostrare dandogli appunto un vero contratto che dia ulteriore stabilità. A mio modesto parere i timonieri dell’Ambrì si meriterebbero questo forte gesto. Così come alcun fans sopravvalutano l’organico, è palese come altri sottovalutano il lavoro portato avanti dai due. Un lavoro spesso lontano dai riflettori e che va oltre ai risultati sportivi. Buon Natale a tutti. 
Ps: Alzi la mano chi avrebbe pensato che a questo punto del campionato il neopromosso Kloten sarebbe stato davanti ai campionissimi in carica Zugo.