Ci voleva. Chiudere l’anno così
ci fa sembrare il Natale più bello. E in fondo ci permette di lenire la delusione
per la sconfitta della sera prima contro le “anguille” di Porrentruy. Che non
dobbiamo dimenticare, ci hanno battuto due volte su tre quest’anno e questa
loro sfuggevolezza ci deve ricordare perché bisognerà fare di tutto per evitare
il penultimo posto.
Contro lo Zurigo si chiedeva alla squadra di tirar fuori il carattere, di vendicare la sconfitta di Porrentruy, di chiudere il 2022 in bellezza.
Detto fatto: prestazione importante, solida, infarcita di qualche bel gol e di un ambiente che ha dato la spinta finale.
Era iniziato tutto con il gol di Formenton, che si pensava potesse diventare l’eroe di serata. Niente di più sbagliato. Una carica decisamente inutile a un avversario lo ha spedito sotto la doccia. Peccato, ma avrà tempo di rifarsi. Si vede che la stoffa c’è: d’altronde il curriculum non può mentire.
L’Ambrì ha vinto la partita sul piano della determinazione, proprio come piace a Cereda. I Lions sono sembrati poco più che agnellini, poco inclini a sporcarsi le mani prima di Natale.
Meglio così: tre punti pesanti e soprattutto una vittoria che ci consente di andare a Davos con un po’ più di serenità.
La Spengler è importante per l’immagine, lo sappiamo, e arrivarci da penultima non sarebbe stato l’ideale. Invece adesso siamo lì che balliamo sulla linea dei preplayoff, laddove si può sognare, dove tutto è ancora aperto.
Si va a Davos per vivere una grande avventura ma anche per far bene. Vincere sarebbe il grande sogno, perché nonostante tutto resta una manifestazione affascinante, ma non dovesse succedere non sarebbe certo un dramma. Anzi.
Pensiamo a vivere serenamente questo Natale e a prepararci per un 2023 che si annuncia irto di ostacoli e pieno di battaglie. In pieno stile Ambrì.
Intanto però apriamo i panettoni e lo spumante. Stasera ce lo siamo meritato.
Contro lo Zurigo si chiedeva alla squadra di tirar fuori il carattere, di vendicare la sconfitta di Porrentruy, di chiudere il 2022 in bellezza.
Detto fatto: prestazione importante, solida, infarcita di qualche bel gol e di un ambiente che ha dato la spinta finale.
Era iniziato tutto con il gol di Formenton, che si pensava potesse diventare l’eroe di serata. Niente di più sbagliato. Una carica decisamente inutile a un avversario lo ha spedito sotto la doccia. Peccato, ma avrà tempo di rifarsi. Si vede che la stoffa c’è: d’altronde il curriculum non può mentire.
L’Ambrì ha vinto la partita sul piano della determinazione, proprio come piace a Cereda. I Lions sono sembrati poco più che agnellini, poco inclini a sporcarsi le mani prima di Natale.
Meglio così: tre punti pesanti e soprattutto una vittoria che ci consente di andare a Davos con un po’ più di serenità.
La Spengler è importante per l’immagine, lo sappiamo, e arrivarci da penultima non sarebbe stato l’ideale. Invece adesso siamo lì che balliamo sulla linea dei preplayoff, laddove si può sognare, dove tutto è ancora aperto.
Si va a Davos per vivere una grande avventura ma anche per far bene. Vincere sarebbe il grande sogno, perché nonostante tutto resta una manifestazione affascinante, ma non dovesse succedere non sarebbe certo un dramma. Anzi.
Pensiamo a vivere serenamente questo Natale e a prepararci per un 2023 che si annuncia irto di ostacoli e pieno di battaglie. In pieno stile Ambrì.
Intanto però apriamo i panettoni e lo spumante. Stasera ce lo siamo meritato.