Per anni Bruno Genuizzi è stato un pilastro della
difesa dell’Ambrì Piotta. Giocatore dotato di un gran tiro e di una generosità
estrema, ha dedicato quasi tutta la sua carriera alla causa leventinese,
oltretutto in un periodo in cui vigeva ancora il semiprofessionismo. “Lavoravo alle FFS e mi allenavo alla sera. I
soldi per tirare avanti e costruirmi un futuro non li guadagnavo di certo
giocando all’hockey. A quei tempi il club pagava le spese e qualche volta i
premi partita” afferma l’ex giocatore cresciuto a pane e HCAP. Come Alfio
Molina, è stato fra i principali protagonisti della lunga storia dei derby
ticinesi, disputandone 32. Il suo debutto avvenne l’11 dicembre del 1964. Il
coach Lasse Lilja, che avrebbe ritrovato a fine carriera, lo schierò al fianco di Orlando Ticozzi nella terza linea difensiva, che per altro effettuò pochi cambi. “Lo svedese tornò in Leventina nel
1983, proprio nella mia ultima stagione ad Ambrì. Un tipo particolare, con il
quale feci fatica a legare” ricorda Genuizzi.
Bruno,
lei ha giocato 32 derby, segnando 6 reti. Quante emozioni e quante storie da
raccontare.
"Al
1964 al 1984, un ventennio. Incredibile. E ogni partita era una battaglia. Sul
ghiaccio non ci si risparmiava mai, tutti giocatori davamo sempre il massimo, e
a volte non era soltanto sano agonismo. Il fatto che ci fossero parecchi
ticinesi sul ghiaccio, soprattutto nell’Ambrì, dava a queste sfide un sapore
speciale e che ci era invidiato dal resto della Svizzera. Aneddoti? Ce ne sono
talmente tanti che ci vorrebbe una settimana per raccontarli. Comunque: una
volta Alfio Molina, che incrociavo nei ritiri della Nazionale, mi raccontò che
Alberto Pons, difensore cresciuto in Leventina ma poi approdato a Lugano, gli
consigliò di stare attento ai miei tiri dalla linea blù. Gli disse inoltre che
segnavo anche da metà campo. Detto fatto in un derby disputato giocato alla
Valascia sul finire degli Anni Settanta sorpresi il portiere bianconero con un
tiro da lunga gittata. Proprio da centro pista! Pons ci aveva visto giusto! (ride). Vorrei aggiungere una cosa: malgrado
l’agonismo anche estremo che regnava nelle sfide cantonali, con alcuni
giocatori della squadra avversaria nacquero delle belle amicizie. A questo
proposito cito i vari Giudici (detto cicogna), Brambilla e Corti…".
Il
derby negli anni ha conservato tutto il suo fascino anche se ora si gioca senza
pubblico.
"Certo,
dal punto di vista del tifoso, che trasmette emozioni e passione, questa
partita perde certamente qualcosa. Senza cori, incitamenti, canti e sfottò manca
il sale. Non so dire, tuttavia, se ai protagonisti faccia bene o fa male questa
assenza. Probabilmente senza avere troppa pressione addosso giocano più
concentrati e rilassati. Ma è soltanto una mia sensazione. Non ho parlato con i
diretti interessati e quindi non posso avere certezze al riguardo".
Bruno
Genuizzi, che per anni è stato un perno della difesa biancoblù, è tornato alla
Valascia soltanto da 6 anni. Come mai?
"Nel
1984 non mi rinnovarono il contratto. O meglio: tentennarono sino all’ultimo, probabilmente perché
ritenevano non fossi più all’altezza. Ma siccome ero del posto, avevano qualche
problema a tagliarmi. Mi tennero sulla corda sino a poche ore dal termine dei
tesseramenti e allora io li anticipai firmando un contratto con l’Ascona, che
allora militava in Prima Lega. Fra l’altro in quella squadra giocava il
canadese Peter Gaw, grande attaccante con gloriosi trascorsi in biancoblù. Debbo dire che rimasi deluso e per parecchi
anni non mi presentai più alla Valascia. Qualche anno fa, tuttavia, grazie
all’ex dirigente Flavio Monighetti, sono tornato in tribuna a sostenere la mia
squadra".
Domani
c’è il terzo derby stagionale. Previsioni?
"Mi
sbilancio: secondo me vinceranno i leventinesi con una rete di scarto. Hanno
già perso quattro volte in questa stagione, amichevoli comprese, e non credo
siano disposti a fare nuove concessioni. L’Ambrì, salvo il clamoroso flop di
Bienne, è in buona salute. E se poi recupererà qualche infortunio, beh, allora
potrà davvero dire la sua. Il Lugano, dal canto suo, deve riprendere il ritmo
partita dopo la lunga assenza. Ha certamente talento e qualità. Ma dal punto di
vista atletico in questo momento è svantaggiato".