LA PERLA DEL CRIS
"Purtroppo" arriva il derby
Ambrì, sarà questa la volta buona per tornare a vincere contro il Lugano? La paura c'è...
Pubblicato il 09.01.2023 04:32
di Cristiano Perli
La Coppa nelle mani di Filippo Lombardi, l’emozione sul suo volto, la felicità della tifoseria biancoblù.
Ambrì-Bienne è iniziata così, con il ricordo di quei meravigliosi giorni di Natale.
La Coppa Spengler è arrivata per la prima volta in Ticino: in passato ci aveva provato qualcun altro senza riuscirci. Questo rende la vittoria ancor più saporita.
Sarà stato pure un torneo amichevole, come ha sottolineato qualcuno, ma la Gottardo Arena sabato sera davanti a quel trofeo è esplosa di gioia. Ci voleva. Ce n’era bisogno. Anche perché la sera prima a Friborgo l’Ambrì aveva tirato fuori la copia sbiadita di se stesso, come ogni tanto capita.
Il calore della nostra pista ha però fatto ancora una volta la differenza e la partenza a razzo, che ci ha portati ad avere tre gol di vantaggio contro i secondi della classe, non è stato un caso.
Bello ammirare uno Zwerger a questi livelli, con uno strapotere atletico di cui non eravamo più abituati e soprattutto vedere una volta di più come questa squadra non molli mai, nemmeno davanti alle situazioni più delicate.
La reazione dei seeländer, portatisi sul 3-3, è stata da grande squadra, imperiosa e il rischio di un crollo era palpabile. Brava la squadra a reagire e vincere la sfida ai supplementari, grazie a un Heim irrefrenabile. Non era scontato.
L’Ambrì, tra qualche saliscendi, c’è e questa è già una bella notizia.
Ora, purtroppo, arriva il derby.
Sì, purtroppo. Ne abbiamo persi 13 degli ultimi 14, mica uno scherzo. Anzi, un serio problema mentale. Difficile vederci dell’altro.
Domani da una parte ci saremo noi, che forse non saremo sempre costanti ma che almeno diamo l’impressione di avere dei sussulti, dall’altra c’è un Lugano che gli stessi bianconeri giudicano in crisi. Di gioco e di risultati. Insomma, anche per loro è stata finora una stagione difficile, al di sotto delle aspettative.
La logica vorrebbe che andassimo alla Corner Arena nei panni dei favoriti e invece, il passato insegna, non è così.
Tremiamo all’idea di rilanciare ancora una volta il Lugano, di non essere in grado di dargli una stoccata che forse risulterebbe letale.
Andiamo là con la paura del passato, ma con la speranza che il 2023 ci regali qualcosa di diverso.
E che magari, quella Spengler in bacheca, ci renda anche più forti e consapevoli.
Sarebbe bello veder sorridere ancora una volta così il nostro presidente.