HOCKEY
Lugano, c'è un problema di comunicazione
I bianconeri non faticano soltanto sul ghiaccio: i problemi sono anche fuori...
Pubblicato il 09.01.2023 09:44
di Marco Maffioletti
Il derby è alle porte e a renderlo ancora più importante è la vittoria ottenuta dal Kloten contro lo Zugo. Gli Aviatori si allontanano in classifica e vedere entrambe le ticinesi nel postseason (perlomeno quello di chi lotta per il titolo) diventa sempre più una chimera. Le due squadre affrontano il derby in un mood differente. L’Ambrì con la serenità di chi ha sconfitto la seconda della classe, il Lugano invece con i dubbi di chi è reduce dall’ennesima prestazione insufficiente in quel di Langnau. A pareggiare probabilmente la situazione di partenza c’è però il fatto che ormai negli ultimi anni il derby è stato praticamente quasi sempre vinto dai bianconeri. Una volta in più la pressione sarà su di loro, già solo per il fatto di giocare davanti al pubblico amico. E quest’ultimo si aspetta una reazione dopo la delusione patita contro Pesonen e compagni. Il tempo degli alibi è finito ormai da tanto tempo. Alcuni elementi devono assolutamente cambiare marcia. Sarebbe riduttivo indicare i problemi del Lugano solamente nelle prestazioni dei singoli, ma da qualche parte si deve pur cominciare.
Specialmente nelle dichiarazioni pubbliche, si difende quasi sempre il singolo e a fare la parte del leone sono i discorsi improntati sul collettivo. Sono finiti insomma i tempi del primo Fischer. Il Lugano continuerà a difendere perlomeno pubblicamente elementi come Arcobello, ci sta assolutamente e in fondo è anche giusto. Purtroppo però è sotto gli occhi di tutti, il rendimento del capitano è assolutamente deficitario. Non una reazione, non un briciolo di grinta, si percepisce una mancanza di mordente. Insomma, il capitano è l’ombra del campione ammirato in passato e alla fine della fiera sin qui ha fatto più notizia per la famosa intervista in merito all’operato dell’ex allenatore Chris McSorley che per quanto mostrato sul ghiaccio. Un giocatore dal suo pedigree, con uno stipendio di fascia superiore, deve dare assolutamente di più. Chiaro, non è il solo, andrebbero aggiunti altri nomi alla lista di chi non sta rendendo a dovere, altri pezzi da 90, o presunti tali. Ancora una volta l’impressione data verso l’esterno è quella dell’assenteismo. Non è concepibile che in un momento così delicato in trasferta a Langnau non ci sia nemmeno un membro del CDA a presenziare. Intendiamoci, il Lugano non avrebbe vinto la partita grazie alla presenza di Vicky Mantegazza, Andy Näser o Marco Werder, ma sei vuoi dare un segnale a tutto e tutti una presenza è caldamente consigliabile e per certi versi doverosa. I bianconeri hanno inoltre deciso di optare per una specie di silenzio stampa prima del derby, parla solamente il direttore sportivo Hnat Domenichelli, i giocatori non possono perdere la concentrazione, stando al comunicato della società. Morale della favola, concedere 5’ al Patrick Della Valle di turno potrebbe compromettere seriamente l’esito del derby. Oltretutto i derby precedenti, pur rilasciando interviste prepartita, erano stati vinti. Lo stesso club si era pure rifiutato settimana scorsa di concedere ai colleghi del CdT la possibilità d’intervistare un giocatore con un giorno di anticipo, richiesta legata alle festività. Il club ha risposto negativamente, motivando che i giocatori erano già stati sollecitati troppo nel recente passato. Un rifiuto incomprensibile, perché privare i propri tifosi della possibilità di leggere una pagina con un proprio beniamino? Sarebbe stato veramente troppo per un Mirco Müller dedicare 5’ della propria giornata a un giornalista? La sensazione è che non solo in ambito sportivo, ma anche in quello legato alla comunicazione c’è qualcosa che attualmente non va per il meglio in seno alla società sottocenerina.
(Hnat Domenichelli e Vicky Mantegazza nella foto Putzu)