Era ora. Lo
volevamo, ne avevamo bisogno e finalmente è arrivato.
E non è soltanto l’importanza dei tre punti che mi rende felice: no, aver rotto questa maledizione a inizio anno mi fa pensare che il 2023 potrebbe portarci qualcosa di buono. Intanto tocco ferro, che non si sa mai!
Nel momento della vittoria, che potrebbe spingermi a festeggiare in maniera scomposta, cerco di restare con i piedi ben piantati a terra.
Accanto alla gioia per il successo, è giusto fare una riflessione più serena e oggettiva.
Il derby lo abbiamo vinto, non abbiamo rubato nulla, ma il risultato finale è decisamente troppo severo per i nostri rivali. È giusto riconoscerlo.
È stata una partita tutto sommato equilibrata, in cui i dettagli hanno fatto la differenza. E questa volta sono stati dalla nostra parte.
Siamo stati bravi a non affondare nel momento difficile e riemergere quando il Lugano ce l’ha permesso. Insomma, per una volta, almeno nei derby, siamo stati cinici. Una qualità che ci mancava.
Forse qualcuno, soprattutto i bianconeri, non saranno d’accordo, ma voglio fare un plauso all’arbitraggio. Annullare quel gol non era semplice, ci voleva sangue freddo e una reazione immediata. L’hanno fatto e alla fine abbiamo capito che era la scelta giusta. Quella che forse ha cambiato la partita. O forse no.
Prendere quel gol avrebbe comunque voluto dire rimettere tutto in discussione, ritornare a vivere gli incubi del passato e forse, chissà, ci sarebbero tremate un po’ le gambe.
Il 3 a 1 mi ha tranquillizzato, ho capito che era la serata giusta, anche se nella mia testa c’era sempre il dubbio che alla fine sarebbe successo ancora qualcosa.
E invece non è successo. Abbiamo ancora fatto un gol, l’abbiamo portata a casa. Ci siamo liberati di un fardello ingombrante.
Sì, è stata una bella serata, una grande soddisfazione, che sicuramente ci servirà per fare il pieno di fiducia e per lanciare al meglio la volata finale.
Ora ci aspetta il Losanna, in un altro scontro diretto, un’altra prova della verità.
Ma come dice Cereda, quest’anno ogni partita è una specie di finale. Ormai ci siamo abituati.
E non è soltanto l’importanza dei tre punti che mi rende felice: no, aver rotto questa maledizione a inizio anno mi fa pensare che il 2023 potrebbe portarci qualcosa di buono. Intanto tocco ferro, che non si sa mai!
Nel momento della vittoria, che potrebbe spingermi a festeggiare in maniera scomposta, cerco di restare con i piedi ben piantati a terra.
Accanto alla gioia per il successo, è giusto fare una riflessione più serena e oggettiva.
Il derby lo abbiamo vinto, non abbiamo rubato nulla, ma il risultato finale è decisamente troppo severo per i nostri rivali. È giusto riconoscerlo.
È stata una partita tutto sommato equilibrata, in cui i dettagli hanno fatto la differenza. E questa volta sono stati dalla nostra parte.
Siamo stati bravi a non affondare nel momento difficile e riemergere quando il Lugano ce l’ha permesso. Insomma, per una volta, almeno nei derby, siamo stati cinici. Una qualità che ci mancava.
Forse qualcuno, soprattutto i bianconeri, non saranno d’accordo, ma voglio fare un plauso all’arbitraggio. Annullare quel gol non era semplice, ci voleva sangue freddo e una reazione immediata. L’hanno fatto e alla fine abbiamo capito che era la scelta giusta. Quella che forse ha cambiato la partita. O forse no.
Prendere quel gol avrebbe comunque voluto dire rimettere tutto in discussione, ritornare a vivere gli incubi del passato e forse, chissà, ci sarebbero tremate un po’ le gambe.
Il 3 a 1 mi ha tranquillizzato, ho capito che era la serata giusta, anche se nella mia testa c’era sempre il dubbio che alla fine sarebbe successo ancora qualcosa.
E invece non è successo. Abbiamo ancora fatto un gol, l’abbiamo portata a casa. Ci siamo liberati di un fardello ingombrante.
Sì, è stata una bella serata, una grande soddisfazione, che sicuramente ci servirà per fare il pieno di fiducia e per lanciare al meglio la volata finale.
Ora ci aspetta il Losanna, in un altro scontro diretto, un’altra prova della verità.
Ma come dice Cereda, quest’anno ogni partita è una specie di finale. Ormai ci siamo abituati.
(Foto Putzu)