Di
tempo ne è passato da quando Giorgio Contini arrivò sulla panchina
del Losanna nel maggio del 2018. La squadra del canton Vaud era
appena stata retrocessa in Challenge League e puntò proprio
sull’tecnico italo-svizzero per ritrovare l’élite. Oggi
l’ex-centravanti con anche una presenza in nazionale ha ripagato la
fiducia datagli diventando uno degli allenatori più longevi della
Swiss Football League.
“Formare giocatori che avranno valore di mercato”
Dopo
aver dominato il campionato cadetto l’anno scorso, il Losanna
ritrovava la massima serie pieno di ambizioni, con dalla sua parte
investitori del gruppo Ineos pronti a fare diventare il club una big
di Super League. Gli obiettivi sono però cambiati da quest’estate
e Giorgio Contini ha dovuto adattarsi: “Il
progetto di Ineos era di diventare una candidata al titolo entro due
o tre anni dopo la promozione, spiega
quest’ultimo.
Però con la pandemia e tutte le conseguenze provocate da essa, in
questi ultimi mesi è successo molto. La società ha deciso di
cambiare progetto e oggi a Losanna lo scopo principale è formare giovani che potranno avere valore di mercato. Per quanto riguarda i
risultati Ineos ha deciso di privilegiare quelli del Nizza, che
quest’anno disputa l’Europa League e che è una piazza importante del
calcio francese e europeo. Anche il mio lavoro è cambiato
quindi, visto che in un certo senso sono tornato a formare i
giocatori”.
Questa
modifica degli obiettivi non frena l’allenatore, che ricorda quanto
sia già stato
fatto
negli ultimi anni per lo sviluppo del club losannese: “Posso
capire la delusione della gente che pensava che saremmo saliti a
giocarci i tre primi posti da subito. Però se si guarda la
classifica, tutto può ancora succedere in fretta. E poi non è
perché la strategia è cambiata che la società è assente, basta
guardare il nuovo stadio. Lo stadio era fondamentale per Ineos e oggi
è un vantaggio per tutti. È diventato una vera casa per il club.
Fai la colazione, l’allenamento e hai l’ufficio nello stesso
posto. Tutto questo facilita molto il lavoro e rende più semplice
l’organizzazione delle giornate”.
Anche
sul prato sintetico dello stadio della Tuilière il tecnico
italo-svizzero getta uno sguardo positivo: “È
chiaro che devi adattarti per il gioco. Io sono piuttosto un amante
del calcio all’antica dove vai sul campo a combattere, a sporcarti
la maglietta. Bisogna però dire che quando ti alleni ogni giorno sul
sintetico ti ci adatti velocemente. Tra l’altro prima di avere il
nuovo complesso sportivo era spesso una sfida trovare campi buoni per
allenarsi, quindi è una buona notizia”.
Rosa
giovanissima
Oltre
agli obiettivi della società sul piano sportivo è cambiata molto
anche la rosa a disposizione di Mister Contini. Il gruppo di
quest’anno è giovanissimo e rispetto alla stagione scorsa deve
fare a meno di pedine offensive come Ndoye (ceduto al Nizza), Zeqiri
(ceduto al Brighton) e Turkes (infortunatosi a fine dicembre a
Cornaredo). Ma nonostante tutto il Losanna continua a proporre un
gioco piacevole e offensivo: “
Un allenatore deve sapere formare i singoli e organizzare il gioco,
adattandosi alle qualità che ha in squadra. Penso che l’idea di
giocare in modo offensivo corrisponda alle caratteristiche della
nostra rosa. Se si sbaglia a settanta metri dalla porta l’errore ha
meno conseguenze che se lo si fa in difesa. Credo che un giocatore
possa svilupparsi meglio con questa mentalità di andare sempre a
cercare il gol”.
A
livello di risultati però, a volte il Losanna paga la sua
inesperienza, non riuscendo a portare a casa i punti che avrebbe
meritato: “Ci
è mancato diverse volte quel pizzico di esperienza per portare a
casa più punti. Spesso i giovani hanno un atteggiamento un po’
leggero dopo una sconfitta. Occorre ricordargli di
rimanere seri nel loro lavoro e di pensare ad essere efficaci
piuttosto che di cercare la giocata spettacolare. Però sono
cosciente che quando hai a che fare con un gruppo così giovane, è
normale che ci siano tanti sbalzi tra alti e bassi”.
L’età
media così giovane di questo gruppo è anche dovuta alla presenza di
talenti del Nizza, società anche lei gestita da Ineos, che vengono
nel Losanna in prestito per farsi le ossa. A questo proposito, c’è
qualche malelingua a cui piace dire che il Losanna è diventato la
primavera del club della Costa Azzurra. Contini ricorda però,
giustamente, quanto i giocatori cresciuti nel settore giovanile del
Team Vaud siano sempre stati nel cuore del suo progetto: “È
ovvio che se hai un legame con un club come il Nizza è più facile
trasferire giocatori provenienti da lì. Ti garantisce anche una
certa qualità. Però chi osserva bene noterà che ci sono in squadra
giocatori come Bares, Puertas, Lukembila, Schmidt o anche Cueni che
vengono tutti dal Team Vaud. Sin dal mio arrivo ho sempre puntato su
giocatori locali. Zeqiri e Ndoye erano nell’Under 21 quando sono
arrivato e oggi sono all’estero. Anche Puertas è diventato un
giocatore di Super League affermato. Chi vuole vedere le cose
negativamente è libero di farlo però chi osserva il nostro lavoro
vedrà che tanti giovani di qualità escono dal nostro vivaio”.
“Oggi
in Super League c’è meno esperienza e stabilità”
Prima
di essere allenatore, Giorgio Contini ha giocato per molti anni nel
campionato svizzero. Con oltre 150 presenze in Super League,
l’ex-centravanti di San Gallo, Lucerna, Winterthur e Losanna è uno
che conosce il nostro calcio sulla punta delle dita. Sono ormai
trent’anni tra campo da gioco e panchine che ci gira attorno. Come
tanti, la sua visione sull’evoluzione della Super League è
contrastata: “Penso
che sia cambiata la qualità. Siamo ritornati un po’ alla base
oggi, cercando soprattutto di sviluppare i giovani. Non ci sono più
neppure degli stranieri di primo livello come Delgado, Giménez o
Rossi, anche se rimangono comunque l’YB e il Basilea che sono
capaci di fare trasferimenti interessanti. Ma sicuramente è cambiato
il livello. Manca forse l’esperienza e la stabilità che c’era
prima. Basta guardare gli alti e bassi che attraversano le squadre,
escludendo forse lo Young Boys”.
Anche
l’allenatore del Losanna pensa che aumentare il numero di squadre
nel campionato potrebbe essere benefico per potenziare il calcio
svizzero: “Potrebbe
dare una svolta al calcio svizzero e lo renderebbe più attrattivo.
Il campionato attuale è difficile, giochi quattro volte contro le
stesse squadre, la classifica è corta, e puoi passare in una partita
o due da un posto in Europa al pericolo retrocessione. Con dodici o
quattordici squadre si avrebbe anche la possibilità di giocare
partite più variate e di adattare più spesso lo stile di gioco. Poi
oggi se guardiamo la differenza tra noi, il Vaduz il Thun e il
Grasshopper per esempio, non mi sembra molto grande”.
“Seguivo
Abubakar già l’anno scorso”
Torniamo
alla stagione attuale. Per il Losanna il problema è lo stesso che
per quasi tutte le squadre quest’anno: le partite sono così
ravvicinate che non puoi allenarti come vorresti: “Ormai
puoi solo fare allenamenti specifici e individuali. Non c’è più
l’allenamento tattico che solitamente fai a metà settimana, devi
rinunciarci per lasciare un minimo di riposo ai giocatori. Bisogna
accontentarsi di analizzare le partite per quanto riguarda l’aspetto
tattico. La frequenza delle partite ci obbliga anche a cambiare
spesso cinque o sei giocatori dal primo minuto, cosa che non si
farebbe mai in altri casi”.
Per
quello che riguarda invece l’avversario di domenica, il Lugano,
Contini preferisce non fidarsi nonostante i bianconeri stiano
attraversando il momento più delicato della stagione : “Il
Lugano ha dimostrato che può battere tutti quest’anno. In questo
momento gli sta mancando anche forse quel pizzico di fortuna ma non
c’è da preoccuparsi”. Proprio
in casa Lugano è arrivato il mese scorso un centravanti che al
Losanna avrebbe fatto comodo, soprattutto visto l’infortunio di
Aldin Turkes: “Già
da l’anno scorso seguivo Abubakar. Sapevo che Ndoye e Zeqiri
sarebbero partiti e l’avevo sul mio taccuino. È un giocatore
interessantissimo che a me piace anche per la sua mentalità, basta
vedere come era determinato a farsi notare in Challenge League.
Purtroppo il nostro mercato è stato un po’ difficile già da
quest’estate, con i rinforzi che sono arrivati a campionato in
corso. Alla fine quest’inverno la società non si è interessata ad
Abubakar”.
E
la situazione per il tecnico nato a Winterthur com’è ora? L’anno
scorso, dopo la promozione in Super League, il club vodese gli aveva
rinnovato il contratto. A giugno Contini sarà di nuovo in scadenza.
Attualmente il suo Losanna si trova a due punti dal nono posto e a
cinque dal fanalino di coda Vaduz. Per salvarsi sarà una lotta.
Verosimilmente la permanenza di Contini sulla panchina del nuovo
stadio della Tuilière dipenderà da come andrà a finire il
campionato:
“Faccio il mio lavoro pensando a salvarci e sapendo che a giugno
sono in scadenza. Per il mio futuro sono sereno. Sono dieci anni che
sto su una panchina, vuol dire che il mio lavoro è apprezzato.
Ovviamente se c’è interesse da parte del Losanna sarà quella la
mia priorità. Per il momento l’unica cosa che conta però è fare
punti. Più ci si avvicina alla fine del campionato e più girano
discussioni attorno al futuro di giocatori, di allenatori, di
contratti… Per evitare di arrivare al termine della stagione con
una situazione difficile da gestire dentro e fuori dal campo, è
importante essere professionali e portare a casa punti pesanti da
subito”.
Il
Losanna ora sfiderà Lugano, Sion e Vaduz nel giro di una settimana.
Partite chiave in ottica salvezza che potrebbero permettere a Contini
e ai suoi di allontanarsi dalla zona rossa.