Calcio
Le mani del Napoli sul Campionato
La squadra di Spalletti è la più forte e non ha avversarie
Pubblicato il 15.01.2023 09:05
di A. L.
Secondo Pino Daniele Napoli è una carta sporca e nessuno se ne importa. E invece no, come canta Edoardo Bennato, della Napoli calcistica bisogna interessarsi e ragionare sulla sua gestione societaria, un modello, che fuori dal campo, è decisamente vincente.
È un ribaltamento storico.
Lo scienziato sociale norvegese Stein Rokkan ha formulato la teoria delle “fratture sociali” (in inglese cleavages). Sono trascorsi più di 150 dall'unificazione, ma il dualismo, e il cleavage, Nord-Sud in Italia è presente. Una frattura socio-economica, attraversata da afflati culturali, in termini di differenze, e che mette in discussione sovente l'identità nazionale.
È la famosa e intramontabile: “Questione meridionale”
E il calcio non è sfuggito a questa rappresentazione.
La Serie A fu istituita con il campionato del 1929-30, un girone unico che costituisce la formula che ancora oggi viene utilizzata.
Da allora solo 8 scudetti sono stati conquistati dalle squadre considerate meridionali. L'asse Torino-Milano ha esercitato un dominio assoluto. Una manifestazione di potenza economica e organizzativa.
Tutto è ribaltato, è un capovolgimento epocale, è la nemesi: il Napoli ora è un modello virtuoso, Juve, Milan e Inter sono esempi di gestione economica non sostenibile e in crisi esistenziale.
I conti sono in ordine. Non si spende più di quanto si incassa e non si offrono ai calciatori contratti fuori dalle possibilità. Si acquistano giocatori giovani, chi accampa pretese onerose viene lasciato andare, com'è successo con Insigne o Fabian Ruiz. Il monte ingaggi è passato da 94 milioni della passata stagione a 79 di quella attuale. La campagna trasferimenti segna un saldo positivo di +13 milioni. I procuratori sono quasi tenuti alla porta e si fa scouting. C'è una strategia: si ha la forza e il coraggio di applicarla.
E il campo sta prepotentemente confermando che il modello può funzionare.
Il Napoli non ha avversari. Le milanesi sono imperfette, l'esito del mercato è fallimentare e anche il gioco è frammentario. La Juve vive una fase molto delicata della sua storia recente, deve fare fronte a vicende che oltrepassano il terreno verde e il futuro è tutto da decifrare.
Spalletti sembra avere trovato la sua dimensione e sarebbe considerato il vero artefice di un'impresa eccezionale.
Il tricolore a Napoli è riuscito a portarlo solo il più grande di tutti i tempi: Diego Armando Maradona.