Secondo
Pino Daniele Napoli è una carta sporca e nessuno se ne importa. E
invece no, come canta Edoardo Bennato, della Napoli calcistica
bisogna interessarsi e ragionare sulla sua gestione societaria, un
modello, che fuori dal campo, è decisamente vincente.
È
un ribaltamento storico.
Lo
scienziato sociale norvegese Stein Rokkan ha formulato la teoria
delle “fratture sociali” (in inglese cleavages). Sono trascorsi
più di 150 dall'unificazione, ma il dualismo, e il cleavage,
Nord-Sud in Italia è presente. Una frattura socio-economica,
attraversata da afflati culturali, in termini di differenze, e che
mette in discussione sovente l'identità nazionale.
È
la famosa e intramontabile: “Questione meridionale”
E
il calcio non è sfuggito a questa rappresentazione.
La
Serie A fu istituita con il campionato del 1929-30, un girone unico
che costituisce la formula che ancora oggi viene utilizzata.
Da
allora solo 8 scudetti sono stati conquistati dalle squadre
considerate meridionali. L'asse Torino-Milano ha esercitato un
dominio assoluto. Una manifestazione di potenza economica e
organizzativa.
Tutto
è ribaltato, è un capovolgimento epocale, è la nemesi: il Napoli
ora è un modello virtuoso, Juve, Milan e Inter sono esempi di
gestione economica non sostenibile e in crisi esistenziale.
I
conti sono in ordine. Non si spende più di quanto si incassa e non
si offrono ai calciatori contratti fuori dalle possibilità. Si
acquistano giocatori giovani, chi accampa pretese onerose viene
lasciato andare, com'è successo con Insigne o Fabian Ruiz. Il monte
ingaggi è passato da 94 milioni della passata stagione a 79 di
quella attuale. La campagna trasferimenti segna un saldo positivo di
+13 milioni. I procuratori sono quasi tenuti alla porta e si fa
scouting. C'è una strategia: si ha la forza e il coraggio di
applicarla.
E
il campo sta prepotentemente confermando che il modello può
funzionare.
Il
Napoli non ha avversari. Le milanesi sono imperfette, l'esito del
mercato è fallimentare e anche il gioco è frammentario. La Juve
vive una fase molto delicata della sua storia recente, deve fare
fronte a vicende che oltrepassano il terreno verde e il futuro è
tutto da decifrare.
Spalletti
sembra avere trovato la sua dimensione e sarebbe considerato il vero
artefice di un'impresa eccezionale.
Il
tricolore a Napoli è riuscito a portarlo solo il più grande di
tutti i tempi: Diego Armando Maradona.