Farà bene il Bellinzona a rimanere sul pezzo e concludere il campionato
nelle posizioni “davanti”, poiché, allo stato attuale delle cose, anche la
quarta classificata della Challenge potrebbe rientrare nel giro promozione. Non
parliamo di un’illusione ma comunque di una situazione intricatissima, quella
del Lucerna.
Le società devono presentare la documentazione per la concessione delle
licenze alla Swiss Football League (SFL) entro il 2 marzo. Oltre alle numerose
formalità, due punti sono particolarmente importanti e cioè che un club non
deve essere sovra indebitato presentando nel contempo un bilancio in pareggio.
Ecco quelli che potrebbero diventare i problemi del Lucerna.
Infatti, sia la società madre FCL Holding AG che la sua controllata FCL
Innerschweiz AG avrebbero registrato una perdita milionaria per l'esercizio
conclusosi alla fine di giugno 2022. Inoltre, stando a voci di provenienza
lucernese, sembrerebbe improbabile che l’FCL abbia coperto la perdita nel
periodo di transizione da luglio a dicembre, anch'esso decisivo nella procedura
di autorizzazione. In altre parole, qualcuno deve pagare per l'ammanco o almeno
fornire una garanzia bancaria. Si parla di un importo di circa 5 milioni di
franchi.
Come spesso accade nel nostro calcio, entro i termini qualcuno dovrà
intervenire a riportare i conti in pareggio, ma chi? Si sa che da diversi mesi
dietro le quinte delle due società sopraccitate è in atto un duello tra i due
azionisti di maggioranza, Bernhard Alpstaeg (52%) e Josef Bieri (48%).
Si sa che Alpstaeg, proprietario dell’impresa che per 1 milione all’anno dà
il nome allo stadio, non sia particolarmente felice per l’operato dei suoi
dirigenti, in particolare il manager Meyer ma anche il presidente Wolf, a quali
in un’intervista al Blick TV diede dei fannulloni. Li vorrebbe far fuori e sostituire tutto il
CdA per installare sua figlia e il compagno della medesima col quale il settantasettenne
patròn voleva accaparrarsi il management della stellina ascendente Jashari,
scontrandosi però con l’agente attuale e tutto un seguito famigliare.
In un’assemblea straordinaria indetta da Alpstaeg lo scorso dicembre e dove
era deciso a mettere in atto la sua strategia, si è trovato davanti al fatto
compiuto che dalla sera alla mattina figurasse nel registro delle azioni con il
25 % in meno, cioè al disotto della metà. Il consiglio d’amministrazione fece
valere un’invalida dell’acquisto di queste azioni, che Alpstaeg rilevò anni
prima dal presidente precedente, Stierli. Giuridicamente discutibilissima, la
cosa rimane ferma lì.
Passate le feste e in vista della ripresa del campionato, si tornerà a
discutere. Alpstaeg ha già fatto sapere che si siederà al tavolo quando gli avranno restituito i famosi 25%, aggiungendo che non ha nessuna fretta. Al rientro
dalle vacanze sulla Costa del Sol, Bieri, invece, ha fatto capire che “…è
disposto ad aiutare…”, ma a condizione che Alpstaeg rimanga fuori. E al di là
di ciò, indignati per quanto stia succedendo, alcuni creditori del Lucerna, tra
cui l’investor Samih Sawiris (Andermatt), rivogliono i loro prestiti sull’ordine
di alcuni milioni…
Dal canto suo, il consiglio d’amministrazione, quello che Alpstaeg voleva
destituire, dorme sogni tranquilli avendo Bieri dalla sua parte… sempre che il
suo rivale non torni ai suoi 52%. Le parti fanno lavorare studi di avvocati
di prim’ordine. Molte delle cose che i due galletti lucernesi si dicono le
ritroviamo comunque in rispettivi comunicati stampa, un po’ l’uno, un po’
l’altro… per la gioia del Blick e della Luzerner Zeitung.
Probabile che, alla fine della fiera, si trovi la soluzione tipicamente
elvetica del compromesso. Al momento,
quindi, non sembra che l'FCL sia oltremodo minacciato dal ritiro della licenza.
Sarebbe uno scenario orribile per tutta la Svizzera centrale molto legata al
suo Lucerna (6500 tessere stagionali!), un po’ come al termine della stagione
1991/92 quando vinse la Coppa Svizzera… ma venne relegata in “B”.