CALCIO
"Io volevo restare, loro mi volevano"
Croci-Torti commenta il suo rinnovo: intanto la società continua a crescere
Pubblicato il 17.01.2023 15:59
di Silvano Pulga
La notizia del rinnovo del contratto a Mattia Croci Torti non è stata l'unica emersa dalla ormai tradizionale (perlomeno dall'avvento della nuova proprietà statunitense) conferenza stampa di oggi, a presentazione della seconda metà di stagione del FC Lugano.
Il CEO Martin Blaser, oltre al consueto rapporto sull'organigramma societario, assieme ai propri collaboratori ha infatti iniziato a fare il punto sui lavori di costruzione del nuovo stadio, che hanno preso il via proprio ieri, col taglio delle piante del parcheggio alle spalle della tribuna ospiti di Cornaredo (e conseguente chiusura dell'area di sosta). Sono quindi state proiettate le diapositive del Cornaredo provvisorio, che farà compagnia a squadra e tifosi bianconeri durante la costruzione del nuovo impianto: la demolizione della Tribuna Monte Brè e la conseguente soppressione della pista di atletica avranno luogo subito dopo la fine della stagione. In corrispondenza delle attuali due curve sorgeranno due strutture provvisorie coperte, che abbasseranno la capienza dell'impianto a poco più di 4.000 spettatori (nella foto). Disagi, quindi, ma il tutto nell'ottica di avere, tra circa tre anni, il modernissimo stadio.
Dal punto di vista sportivo, quindi, buone notizie: anche se sul nostro sito la notizia di trattative ben avviate e che si stavano per chiudere positivamente era già apparsa diversi giorni fa, l'ufficializzazione del rinnovo per il tecnico di Vacallo, prima della ripresa, è un ottimo segnale. Entusiasta il Crus, nonostante si sia presentato non in perfetta forma fisica: "Vi ho sempre detto, quando me lo domandavate nei mesi scorsi, che non avevo particolari pensieri rispetto al rinnovo, e così è stato: per trovare un accordo è bastato guardarsi negli occhi. Io volevo restare, e loro volevano che io rimanessi: la condizione ideale per andare avanti. Non ho del resto cercato niente altro in questi mesi, dal momento che ho la convinzione di avere ancora molto lavoro da fare qua. La campagna di rafforzamento invernale? Un terzino destro che andasse su e giù sulla fascia ci serviva, visto che, a causa di qualche infortunio, mi sono trovato, in alcune occasioni, a dover far giocare qualche elemento fuori ruolo. In ogni caso, va tenuto presente che recupereremo alcuni elementi che, nella prima parte di stagione, erano fuori per infortunio, come Facchinetti e Hajrizi per dire, senza contare che mi aspetto di vedere giocatori (come Aliseda, per esempio) in difficoltà per non essersi fatti trovare sempre al 100% fisicamente, ma in grado di darci una grossa mano. La società ha delle aspettative, ma sarebbe stato grave se non le avesse, visto quello che abbiamo fatto vedere nella prima parte di stagione. Dal punto di vista della rosa c'è chi è messo meglio di noi, penso a Young Boys e Basilea: però possiamo e dobbiamo credere alla possibilità di fare bene in campionato e, ovviamente, in Coppa".
Proprio rispetto alle ambizioni europee, Michele Campana ha però detto che la UEFA non consentirà deroghe nell'impianto provvisorio: le gare casalinghe di eventuali preliminari europei andrebbero quindi giocati in Svizzera interna. Sarà un problema organizzare il tutto: ma in società ci sia augura vivamente di doverlo affrontare, naturalmente. Perché la dirigenza, come il tecnico, è consapevole della bontà del gruppo messo assieme, nonostante le tante partenze, e ha intenzione di provarci. E proprio Carlos Da Silva, che abbiamo sentito a margine della conferenza stampa, ha voluto ribadire questo aspetto: "Abbiamo ricevuto delle manifestazioni d'interesse per due o tre giocatori della nostra rosa, e siamo consapevoli che le cessioni sono, in Svizzera, una delle forme più redditizie di autofinanziamento. Tuttavia, a meno di offerte decisamente irrinunciabili, in questa fase cercheremo di trattenere tutti: c'è la consapevolezza di avere una rosa valida, motivata, e con possibilità concrete di ottenere risultati positivi di grande prestigio. Non smobilitiamo, dunque, ma ripartiamo con la volontà di fare bene: non è questo il momento di vendere giocatori, e la strategia è stata concordata con Chicago. La squadra è in crescita, e non va toccata con uscite che potrebbero rompere certi equilibri".
In definitiva, i tifosi possono essere soddisfatti: la società è presente, le idee sono chiare. C'è consapevolezza di avere davanti un momento complesso dal punto di vista della logistica, anche per gli allenamenti. Però, dirigenza e proprietà guardano anche ai risultati in tempi brevi. Del resto, come ha sottolineato Martin Blaser, quando si parla di una squadra di calcio, organigramma, programmi e persone preparate e competenti in società sono importanti, ma è il campo a decidere come vanno le cose. Tre partite di seguito vinte (o viceversa) fanno la differenza. E quindi, andrà mantenuta una continuità di risultati sportivi positivi, in analogia con quanto fatto sinora. E, per riuscirci, bisogna puntare su chi c'è e, sinora, ha fatto bene.
Ed è anche per questo motivo che, in questa stagione, si sta puntando molto anche sulla seconda squadra, che sta disputando una stagione di vertice. L'ingaggio di Alex Gerndt, indimenticato attaccante della Prima squadra, va in quella direzione: avere delle chiocce che facciano crescere i giovani è fondamentale. Il sogno è l'approdo, a fine stagione, in Prima Lega Promotion, categoria performante e in grado di essere un banco di prova serio per giovani di talento. L'obbiettivo neppure troppo nascosto, infatti, è quello che, nella formazione della squadra che inaugurerà la vita del nuovo impianto ci sia qualche giocatore ticinese uscito dal vivaio. E Roman Hangarter, direttore tecnico dell’Academy bianconera, nel presentare l'attività delle giovanili, ha voluto proprio sottolineare l'importanza del movimento calcistico dei ragazzi, e della crescita dei giovani.
Un accenno è stato fatto anche al calcio femminile, ripartito dalla serie cadetta, ma con lo scopo di coinvolgere, in primo luogo, le ragazze ticinesi. Perché lo sport, al di là degli aspetti economici legati al professionismo, resta, prima di tutto, una realtà sociale, e una scuola di valori importanti per ragazzi e ragazze: un buon cittadino si forma, infatti, anche negli spogliatoi di una società sportiva, e di ciò ne restiamo profondamente convinti.