Calcio
Il Derby d'Oriente
Inter e Milan si sfidano, una Supercoppa per svoltare
Pubblicato il 18.01.2023 04:07
di Angelo Lungo
Inter e Milan sono le squadre più seguite del Campionato, i numeri impressionano. San Siro è puntualmente pieno a ogni loro incontro. Non importa chi sia l'avversario. Nessun dubbio sul derby: il tutto esaurito è una garanzia.
Ma quello imminente, e che assegnerà la Supercoppa, si giocherà lontano.
Riad ha chiamato, Milano ha risposto. Un canto di attrazione a cui è stato impossibile resistere. Dall'Italia partiranno un manipolo di appassionati: pochi e sparuti.
Il King Fahd International Stadium, che ha una capienza di 69mila spettatori, sarà affollato da autoctoni, che diplomaticamente si divideranno e mostreranno i colori delle due contendenti.
La struttura è moderna e iconica, è una metafora identitaria del luogo, rimanda alla forma delle tende beduine.
Il disastrato calcio italiano non poteva resistere all'offerta araba. Che hanno rilanciato: mettono sul piatto oltre 140 milioni; vogliono organizzare la manifestazione per 5 anni; propongono una nuova formula, con 4 squadre a giocarsi il trofeo. Hanno già convinto gli spagnoli.
Gli arabi si stanno comprando lo sport: hanno risorse ingenti e non hanno timore di investire. Sono affari benedetti direttamente dagli Stati. Soldi investiti in Europa oppure utilizzati in patria per mastodontiche opere per organizzare competizioni di ogni genere.
La strategia è semplice quanto efficace: lo sport è considerato uno straordinario grimaldello, per aprire la porta della legittimazione e della popolarità. Il calcio, poi, non ha rivali.
Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti hanno i mezzi e le opportunità a disposizione sono mumerose.
Il mondo arabo preme sull'Occidente, ha un'arma potentissima e convincente: i petroldollari. La convenienza è generale.
Rimane il campo. La partita avrà inevitabili ripercussioni negative per chi perderà. Pioli e Inzaghi sono al centro delle critiche. Inter e Milan sono imperfette, le società sono ambiziose ma le potenzialità economiche sono limitate. Hanno sbagliato il mercato.
Entrambe schierano un centravanti che oltrepassa i 35 anni.
Il futuro lo vogliono capovolgere: il progetto è quello di edificare un nuovo impianto.
Hanno presentato la domanda di costruzione, al Comune, nel 2019 e stanno ancora aspettando una risposta.
Ma questa è un'altra storia.