Inter
e Milan sono le squadre più seguite del Campionato, i numeri
impressionano. San Siro è puntualmente pieno a ogni loro incontro.
Non importa chi sia l'avversario. Nessun dubbio sul derby: il tutto
esaurito è una garanzia.
Ma
quello imminente, e che assegnerà la Supercoppa, si giocherà
lontano.
Riad
ha chiamato, Milano ha risposto. Un canto di attrazione a cui è
stato impossibile resistere. Dall'Italia partiranno un manipolo di
appassionati: pochi e sparuti.
Il
King Fahd International Stadium, che ha una capienza di 69mila
spettatori, sarà affollato da autoctoni, che diplomaticamente si
divideranno e mostreranno i colori delle due contendenti.
La
struttura è moderna e iconica, è una metafora identitaria del
luogo, rimanda alla forma delle tende beduine.
Il
disastrato calcio italiano non poteva resistere all'offerta araba.
Che hanno rilanciato: mettono sul piatto oltre 140 milioni; vogliono
organizzare la manifestazione per 5 anni; propongono una nuova
formula, con 4 squadre a giocarsi il trofeo. Hanno già convinto gli
spagnoli.
Gli
arabi si stanno comprando lo sport: hanno risorse ingenti e non hanno
timore di investire. Sono affari benedetti direttamente dagli Stati.
Soldi investiti in Europa oppure utilizzati in patria per
mastodontiche opere per organizzare competizioni di ogni genere.
La
strategia è semplice quanto efficace: lo sport è considerato uno
straordinario grimaldello, per aprire la porta della legittimazione e
della popolarità. Il calcio, poi, non ha rivali.
Arabia
Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti hanno i mezzi e le opportunità
a disposizione sono mumerose.
Il
mondo arabo preme sull'Occidente, ha un'arma potentissima e
convincente: i petroldollari. La convenienza è generale.
Rimane
il campo. La partita avrà inevitabili ripercussioni negative per chi
perderà. Pioli e Inzaghi sono al centro delle critiche. Inter e
Milan sono imperfette, le società sono ambiziose ma le potenzialità
economiche sono limitate. Hanno sbagliato il mercato.
Entrambe
schierano un centravanti che oltrepassa i 35 anni.
Il
futuro lo vogliono capovolgere: il progetto è quello di edificare un
nuovo impianto.
Hanno
presentato la domanda di costruzione, al Comune, nel 2019 e stanno
ancora aspettando una risposta.
Ma
questa è un'altra storia.