HOCKEY
Domenichelli, coraggioso o ingenuo?
Il caso di Brian Zanetti, che ha firmato con il Langnau, continua a far discutere
Pubblicato il 19.01.2023 09:10
di Marco Maffioletti
Sta facendo molto discutere il “caso” di Brian Zanetti. Il difensore, prodotto del settore giovanile bianconero, non tornerà a casa. Il 19enne ha scelto di firmare con il Langnau, affermando che nel canton Berna troverà le migliori condizioni sportive al fine di poter progredire. Per il Lugano è uno schiaffo. Il direttore sportivo Hnat Domenichelli, poco prima di Natale, si era pubblicamente esposto affermando che Zanetti fosse un obiettivo di mercato, si stava discutendo con il giovane e quest’ultimo sarebbe stato un tassello importante del futuro. Solitamente quando un diesse si espone in questo modo significa una sola cosa: l’affare è ormai praticamente andato in porto. Stavolta non è stato così, Zanetti ha preferito sposare la causa del Langnau. Per una volta non si tratta di una scelta finanziaria, di vita o di comodità legate a territorio o famiglia. Per i sottocenerini è una sconfitta, una bocciatura, ma non sarebbe nemmeno giusto fasciarsi la testa. Zanetti è sicuramente un buon talento, il suo rifiuto fa male, ma sportivamente parlando ha ancora tutto da dimostrare e certi rifiuti fanno parte del mondo sportivo. Difficile addentrarsi nelle reali motivazioni che hanno spinto Zanetti a scegliere Langnau al posto di tornare all’ovile. I soliti ben informati parlano di screzi precedenti. A noi non interessa, limitiamoci al contesto sportivo.
Alla Ilfis il giocatore avrà sicuramente più chance di sfondare e più tempo di ghiaccio, basta confrontare i nomi dei difensori bianconeri con quelli dei tigrotti. Inoltre potrà crescere in un ambiente più sano, maggiormente tranquillo e con meno pressioni da parte di tifosi e stampa. In questo senso Langnau è un’oasi. Se Domenichelli non si fosse esposto, probabilmente non ci sarebbe stato tutto questo polverone. Le dichiarazioni del 46.enne sono diventate un boomerang. Non propriamente l’ideale per qualcuno già in disgrazia e pesantemente nell’occhio del ciclone. La piazza luganese critica sempre di più l’operato dell’ex attaccante. Io personalmente invece mi sento di fare i complimenti a Domenichelli. Troppo spesso ci lamentiamo di quanto i dirigenti siano ermetici, il direttore sportivo dell’Ambrì Paolo Duca è l’esempio massimo di ciò. “Non parlo di mercato prima di un comunicato ufficiale”, questa frase è uno dei suoi cavalli di battaglia. Vedendo quanto capitato a Domenichelli, si può capire benissimo questa scelta e naturalmente va rispettata. È pure la migliore dal punto di vista del club. Probabilmente dopo questa uscita pure il direttore sportivo del Lugano in futuro starà “piu schiscio”. Comprensibile per carità, ma sarebbe un peccato. Una cosa è sicura, vedendo quanto è accaduto al povero Domenichelli, non dovremo appunto stupirci o arrabbiarci se in futuro i vari dirigenti parleranno ancora meno di trattative e più in generale del mercato. Domenichelli è stato ingenuo? Oppure coraggioso? La linea che divide le due cose è molto sottile, una cosa è pero sicura, è stato onesto. Ha perso e ora si piglia le critiche. Alla faccia di chi dice che l’onestà premia sempre.