CALCIO
Bellinzona, una scelta "quasi" obbligata
Stefano Maccoppi rappresenta la continuità in una struttura societaria piuttosto singolare
Pubblicato il 19.01.2023 10:02
di L.S.
Non è stato un fulmine a ciel sereno. La separazione tra Baldo Raineri e il Bellinzona era nell’aria da giorni, per non dire settimane. Il mister non si era presentato alla ripresa degli allenamenti e sappiamo che poco c’entrava l’intervento chirurgico che aveva subito poco prima di Natale. Le frizioni con la dirigenza, che risalgono allo scorso autunno, non sono state sanate durante la pausa.
Ma cos’è veramente successo? Perché anche Baldo, il sesto allenatore in un anno e mezzo, non andava bene per la panchina granata?
La storiella dei risultati negativi delle ultime partite è vera soltanto a metà. Certo, i granata hanno chiuso male il campionato, con un punto nelle ultime quattro partite e a undici punti dalla capolista Wil e questo non era certo ciò che Bentancur si aspettava.
Il problema però è più profondo e coinvolge un modo di gestire la società che si appoggia totalmente alla figura del suo patron. Don Pablo ha fatto tanto per questa società, ha investito soldi, l’ha riportata tra l’élite del calcio svizzero e la sua sfrenata ambizione fa sperare in qualcosa di ancora più grande.
C’è un però, grande e a volte ingombrante. Il patron è uno che capisce di calcio, che lavora ad alti livelli nel suo ruolo di manager e che è abituato ad altri tipi di ambienti. Vorrebbe riuscire a trasportare queste sue esperienze nella “piccola” Bellinzona, instaurare un calcio che purtroppo dalle nostre parti è pura utopia.
E allora si infervora, agisce in prima persona, fatica a delegare: tutti, o quasi, hanno inevitabilmente meno conoscenze di lui. Almeno a livello di ambiente calcistico.
Il campo, poi, è un’altra cosa. Gli allenatori, chi più o chi meno, si lamentano. Vorrebbero poter lavorare in santa pace, con le proprie idee e non continuamente attraversati dalle stucchevoli interferenze esterne.
E poi c’è uno staff tecnico costruito sulla figura di un assistente come Cocimano, che a conti fatti risulta essere il preferito dal patron e che finora ha rappresentato il vero punto di riferimento a livello tecnico.
Ecco, il Bellinzona è questo qui. Una società ambiziosa, che ci crede, che ha voglia di emergere ma che non ha ancora capito come. Un po' disordinata, ancora poco organizzata. Vittima di una struttura che rischia di bruciare allenatori e lasciare eternamente insoddisfatto il suo patron.
E allora avanti con Stefano Maccoppi, il nuovo tecnico che da oggi sarà a capo del progetto tecnico granata.
Non era certo il preferito, non era quello che forse scaldava i cuori di Bentancur, ma a conti fatti è quello che si incastra perfettamente nello schema mentale che ha in testa il patron granata.
Nessuna sorpresa, si va avanti così, finché non si troverà il tecnico ideale. Che forse esiste. O forse no.