Domani potrebbe
essere il giorno X. Verrebbe da dire, purtroppo.
Sì, perché domani, venerdì 27 gennaio 2023, il FC Chiasso ha in agenda un appuntamento in pretura che potrebbe mettere fine ai suoi 118 anni di storia.
La vicenda è nota, e sebbene in questi giorni si sia arricchita della posizione dell’Associazione Svizzera Calciatori, che ha manifestato la propria preoccupazione per i salari non ancora versati, non è mutata di una virgola.
I nuovi proprietari del Chiasso, che qualche settimana fa hanno rilevato le quote di maggioranza del club, sembrano spariti. Ogni giorno, dalla Spagna, promettono che i soldi arriveranno, che il problema è soltanto burocratico, che si tratta di un rallentamento dovuto a spostamenti di capitali. Ma tant’è, finora i conti sono desolatamente vuoti.
Nella città di confine la speranza è ovviamente l’ultima a morire, ma domani, per salvare il Chiasso, il pretore chiederà un primo versamento. Ci vogliono finalmente prove tangibili, basta con le parole e le promesse.
Si parla di una cifra attorno ai 200 mila franchi per prolungare la speranza, per evitare di mettere la parola fine a una società gloriosa. Non fosse così, il pretore si troverebbe di fronte a una situazione delicata quanto inevitabile: dichiarare il fallimento del club rossoblù.
Non sappiamo se accadrà ufficialmente domani o la prossima settimana, però è chiaro che l’enorme atto di fiducia messo in atto dal pretore e dal suo commissario in questi giorni, non ha purtroppo sortito gli effetti sperati. Almeno per ora.
Il tempo passa inesorabile e a Chiasso ci si aggrappa ancora alla speranza che qualcosa possa accadere.
A questo punto ci vorrebbe un miracolo o qualcosa di simile.
Sì, perché domani, venerdì 27 gennaio 2023, il FC Chiasso ha in agenda un appuntamento in pretura che potrebbe mettere fine ai suoi 118 anni di storia.
La vicenda è nota, e sebbene in questi giorni si sia arricchita della posizione dell’Associazione Svizzera Calciatori, che ha manifestato la propria preoccupazione per i salari non ancora versati, non è mutata di una virgola.
I nuovi proprietari del Chiasso, che qualche settimana fa hanno rilevato le quote di maggioranza del club, sembrano spariti. Ogni giorno, dalla Spagna, promettono che i soldi arriveranno, che il problema è soltanto burocratico, che si tratta di un rallentamento dovuto a spostamenti di capitali. Ma tant’è, finora i conti sono desolatamente vuoti.
Nella città di confine la speranza è ovviamente l’ultima a morire, ma domani, per salvare il Chiasso, il pretore chiederà un primo versamento. Ci vogliono finalmente prove tangibili, basta con le parole e le promesse.
Si parla di una cifra attorno ai 200 mila franchi per prolungare la speranza, per evitare di mettere la parola fine a una società gloriosa. Non fosse così, il pretore si troverebbe di fronte a una situazione delicata quanto inevitabile: dichiarare il fallimento del club rossoblù.
Non sappiamo se accadrà ufficialmente domani o la prossima settimana, però è chiaro che l’enorme atto di fiducia messo in atto dal pretore e dal suo commissario in questi giorni, non ha purtroppo sortito gli effetti sperati. Almeno per ora.
Il tempo passa inesorabile e a Chiasso ci si aggrappa ancora alla speranza che qualcosa possa accadere.
A questo punto ci vorrebbe un miracolo o qualcosa di simile.