Calcio
Juve, tutto può succedere
Parla Luciano Mondellini, direttore del sito "Calcio e Finanza"
Pubblicato il 01.02.2023 13:54
di Angelo Lungo
La vicenda che riguarda la Juve è complicata e intricata. Si intersecano gli atti della giustizia ordinaria e di quella sportiva, che hanno dei procedimenti differenti e tempi diversi. Una questione dove si possono leggere una pletora di giudizi e opinioni. I fatti, per il momento, riportano, come noto, una penalizzazione da parte del Tribunale sportivo. Sono state pubblicate le motivazioni che hanno portato a questa pena. Ne parliamo con Luciano Mondellini, direttore dell'autorevole sito “Calcio e Finanza”. Giornalista che da tempo si occupa degli aspetti economici e finanziari legati al mondo del calcio, in maniera puntuale e analitica.
Che cosa sono le plusvalenze?
“In termini puramente teorici costituiscono il sale della gestione delle società di calcio. Si scopre e si cresce un talento, il suo valore aumenta e lo si vende. Il margine ottenuto è la plusvalenza. È però soltanto un caso di scuola. Più frequentemente infatti si compra un giocatore, nel corso degli anni il suo valore a bilancio diminuisce, viene ammortizzato. Se lo si cede a una cifra superiore rispetto al suo valore residuo si ha una plusvalenza. Si incassa del denaro”.
E quando diventano un problema?
“La plusvalenza vera si basa su un introito di denaro. Ma ci sono quelle sospette. In molti casi queste si verificano quando si scambiano calciatori, non c'è transizione di denaro. Sono scritture contabili, che migliorano solo in apparenza il bilancio”.
Perché è stata indagata la Juve?
“È una società quotata in Borsa. È sottoposta a una serie di controlli. Deve per esempio adottare dei Principi contabili internazionali. E stata la Magistratura ad avviare un'inchiesta, avvalendosi dello strumento delle intercettazioni”.
Un giudizio della sentenza.
“Colpisce l'aumento della penalizzazione da 9 a 15 punti. È necessario rammentare che la pena dell'ordinamento sportivo deve essere “afflittiva”. I giudici ritengono che il bilancio sia stata alterato e per questo secondo la legisilazione sportiva italiana la sentenza deve incidere da subito sulle prestazioni sportive, sul campo e in sede di mercato”.
Ci sono altri procedimenti.
“Per la precisione due. Sono stati accorpati: ancora sulle plusvalenze, definito plusvalenze bis, e quello che riguarda gli stipendi. Il club aveva comunicato che era riuscito a diminuire il costo dell'ingaggio dei giocatori, in termini di 4 mensilità. L'accusa ritiene che la rinuncia dello stipendio sia avvenuta per un mese soltanto con il pagamento posticipato”.
Una sua previsione.
“È impossibile qualsiasi previsione. Tutto può accadere. La pena può essere ridotta o aumentata. La procura di Torino sembra sicura delle carte che ha a disposizione”.
Come ne esce il calcio italiano?
“Malissimo, ancora uno scandalo. Il danno di immagine a livello internazionale è evidente. Eppure ha ancora un grande potenziale. Sui diritti televisivi sono arrivate 7 manifestazioni di interesse anche di Banche importanti, vogliono investire e vedono dei margini di crescita del prodotto. È un patrimonio da migliorare. Il brand tira ancora, il mito andrebbe lustrato”.