HOCKEY
Lugano, la prima storica promozione
Esattamente 50 anni fa conquistava la sua prima promozione in Lega Nazionale A, fra i protagonisti il canadese Bernard Côté
Pubblicato il 27.02.2021 08:35
di Mauro Antonini
Il 27 febbraio 1971, giusto 50 anni fa, l’HC Lugano conquistava la sua prima promozione in Lega Nazionale A (allora si chiamava così). Grazie al 6-2 inflitto al Friburgo in una Resega festante, i bianconeri raggiunsero l’Ambrì Piotta, che l’anno prima era salito nella massima serie. Stava per nascere un acceso dualismo cantonale che negli anni a seguire avrebbe scritto memorabili ma anche imbarazzanti pagine di hockey. Ma torniamo in argomento, torniamo a quel Lugano presieduto da Luigi Borioli, un appassionato e generoso dirigente che costruì una squadra solida, compatta e pure talentuosa. Ma che non partì per vincere il campionato. Come ci spiega Bernard Côté, grande protagonista di quella cavalcata vincente: “Volevamo disputare una stagione fra i primi ma senza avere l’obbligo di andare in LNA”. Il popolare attaccante canadese era giunto a Lugano nell’estate del 1970 (proveniva dal Sudafrica, dove aveva giocato per sei mesi). A quei tempi i giocatori nordamericani erano chiamati spesso e volentieri a disputare tornei “improbabili” ma parecchio remunerativi. “Arrivai in Ticino grazie a Zimmermann, che fece il mio nome al presidente Borioli. Da allora non ho più lasciato questa meravigliosa terra. Sono passati 50 anni, e sono ancora qui”.
Bernie: cosa ricorda di quella stagione?
Al di là della promozione, che generò in città un entusiasmo popolare incredibile, ricordo con molto piacere ed affetto i valori tecnici e morali di quella squadra. In particolare era un gruppo di amici, di persone che si frequentavano anche fuori dalla pista. Questo secondo me fu il vero segreto del successo. Nello spogliatoio c’era allegria e complicità, quando qualcuno era in difficoltà si faceva il massimo per aiutarlo. Ci si allenava sempre alla sera, perché il professionismo era ancora un lusso che poche società si potevano permettere. Io, per esempio, lavoravo alla Migros di Besso”
Il Lugano fu protagonista nelle due fasi del campionato.
Furono due gli avversari più temibili di quella stagione: il Davos nella prima parte e il Losanna nella seconda. Ci furono duelli durissimi ma la qualità della nostra rosa e lo spirito di squadra, alla fine fecero la differenza. Non dimentichiamo che potevamo contare sull’apporto di un grande portiere come Alfio Molina, di un difensore elegante e intelligente come Papi Friedrich, il nostro capitano, ed una serie di attaccanti di razza quali Silvio e Arturo Baldi, “ceco” Blazek, Agustoni, Zimmermann, oltre i vari Ringier, Brambilla e Guidici.
La partita contro il Friburgo decise la stagione anche se fondamentale fu Lugano-Losanna.
Esatto. I vodesi erano i nostri principali avversari e la sfida interna nel torneo di promozione fu una autentica battaglia. Se non sbaglio vincemmo 3-1, e alla fine eravamo tutti stremati. Alla Resega era presenti ben 7 mila spettatori! Già a quei tempi l’hockey era molto sentito.
La sera della promozione ci fu una grande festa.
Molto simile a quelle poi avvenute negli anni dei 7 titoli o della seconda promozione in LNA. Piazza piena, sindaco che premia la squadra e tifosi …impazziti. Con i compagni e i fans festeggiammo tutta la notte, alcuni tornarono a casa solo alle prime luci dell’alba, altri dopo… Nel 1971 il Lugano entrò nell’elite: e questo era sicuramente un fatto eccezionale. Un club dell’estremo Sud della Svizzera avrebbe lottato contro i big d’oltre Gottardo. Mai successo prima.
Lei era considerato un giocatore spettacolare. Quando toccava il disco non si sapeva mai cosa potesse succedere. Ricordiamo le sue serpentine fra avversari attoniti.
Mi capitava di partire dietro la gabbia di Molina e dribblare gli avversari prima di arrivare davanti alla porta avversaria. Una specie di “coast to coast”. Qualche volta riuscivo pure a segnare. Con l’hockey di oggi non sarebbe possibile (ride).
Bernie: cos’è rimasto di quell’esperienza?
L’amicizia che esiste tuttora fra i protagonisti di quei tempi. Prima dell’arrivo della pandemia, il sottoscritto e alcuni giocatori del 1971 (Ringier, Giudici fra gli altri) ci trovavamo in tribuna ad assistere alle partite del Lugano. Bello no? Contiamo di tornare presto in pista…