A Winterthur, a fine partita, anche se ci sarebbero
stati spazi per discutere alcune scelte arbitrali discutibili, nessuno ha
cercato alibi. Non si può non dire, infatti, che in terra zurighese non
si sia fatto un passo indietro. Lo ha ammesso con schiettezza anche Mattia
Croci Torti a fine gara: bisogna fare qualcosa in più per rimanere nella parte
che conta della graduatoria. La squadra bianconera, tutto sommato, non si è
disimpegnata male in avanti, contro una squadra che, diverse volte in stagione,
ha fatto della compattezza difensiva un’arma vincente (e non sono una
coincidenza le vittorie di misura in casa, ottenute senza far segnare gli
avversari): certo, è mancato (come altre volte in stagione) la conclusione
decisiva, l’ultimo tocco: ma può accadere. Ecco, forse, con squadre così chiuse
e organizzare dietro, forse si dovrebbe provare, con più decisione, il tiro da
fuori, considerando che diversi interpreti, tra i bianconeri, sono in possesso
di questo fondamentale. Dopodiché, in più di un’occasione Aliseda ha dimostrato
di essere in grado di far bene nei duelli individuali, così come Amoura, quando
è entrato: e questa è una buona notizia.
Dietro, invece, è mancata un po’ di attenzione
ancora una volta: Espinoza, che pure ha dimostrato di avere una buona
propensione per il gioco offensivo (bella la palla servita a Sabbatini in area
nella prima frazione), ha invece fatto vedere di non avere ancora la giusta
intesa con i compagni di reparto, perdendosi Di Giusto, l’uomo più pericoloso
dei biancorossi, in occasione del gol decisivo, incassato durante una
ripartenza avversaria. Probabilmente, l’assenza di Allan Arigoni ha inciso più
del dovuto: e magari è a questo che pensava il Crus, commentando nel finale con
la stampa l’incontro, quando ha parlato di necessità di fare dei passi in
avanti.
Peccato, perché il secondo posto è stato
momentaneamente perduto, in una classifica che, come da tradizione, si sta
accorciando, per effetto dei buoni risultati di chi sta dietro. Ovviamente,
questo inciampo non va a inficiare quanto di buono fatto sinora: guai se
accadesse. Però, sicuramente, servirà lavorare in settimana, andando
soprattutto a perfezionare i raccordi tra centrocampo e retroguardia i quali,
con l’ingresso (per forza di cose) di alcune seconde linee sono apparsi un po’
fragili. La prossima in casa col Lucerna arriva al momento giusto: una partita
casalinga, contro un avversario molto fisico e motivato, potrebbe essere
l’occasione giusta per ritrovare il risultato. In questo momento, come bene sa
Croci Torti, è molto importante anche l’aspetto mentale, e vincere ha il suo
peso, nonostante le assenze e le difficoltà oggettive.
Del resto, in sede di conferenza stampa di
presentazione della sfida alla Schützenwiese, il Crus aveva ben chiare le
insidie contro le quali si sarebbe dovuto confrontare, le quali si sono
puntualmente palesate: dal campo difficile all’ambiente, passando per qualche
problema d’intesa tra i reparti. Non è andata bene, anche per una concomitanza
di fattori negativi (errori di mira e, come abbiamo già scritto all’inizio,
qualche interpretazione da parte dell’arbitro di alcune situazioni che altri,
magari, avrebbero giudicato diversamente). Tuttavia, il calcio è frenetico e,
forse, in questi casi, non c’è come l’occasione di poter ritornare subito in
campo a fare da medicina. Certo, il Lucerna, soprattutto quello visto contro la
capolista Young Boys, è un avversario tosto e rispettabile: e va benissimo,
perché i cali di tensione saranno esclusi. Arrivederci a Cornaredo domenica prossima,
quindi.