ZONA BELLI
Bellinzona, i numeri non mentono
Avrebbe dovuto essere una cavalcata trionfale e invece si sta mettendo male
Pubblicato il 08.02.2023 07:49
di ALAN DEL DON
Diamo i numeri, dai. Tranquilli: non stiamo impazzendo. Bellinzona si appresta a festeggiare il carnevale, certo, ma quanto vi stiamo per raccontare non ha nulla a che fare con i bagordi. Da più parti è stato detto e scritto che, tutto sommato, la stagione dell’ACB fino a questo momento si può considerare positiva, essendo una neopromossa. Ma ne siamo poi così certi? Andate a dare un’occhiata alla classifica, alle cifre nude e crude. Noi l’abbiamo fatto. Le abbiamo sviscerate, analizzate, approfondite, masticate e persino un po’ coccolate, sperando magari di addolcirle. Non ci siamo riusciti. D’altronde i miracoli, anche all’ombra dei castelli, non accadono mica ogni giorno. Finiti i tempi dei 17.000 spettatori per assistere alla sfida fra i granata e il Losanna, nel 1986, con poker di gol di un certo Paulo Cesar.
Allora in città si ballava la samba. Oggi va di moda il tango della Cumparsita in stile uruguagio. Ma della famosa garra charrua nemmeno l’ombra. In 20 partite il club della capitale ha messo in carniere 23 punti. Una media da squadra che più che alla promozione può puntare ad una salvezza col fiatone. Ha perso 11 match, tanti quanti quelli dello Xamax che oramai da diversi turni è laggiù, in fondo alla graduatoria, solo soletto (ma pronto a fare lo scherzetto). Eccoci alle reti. Ben 39 quelle incassate (la peggior difesa, appena meglio dell’Aarau con 38) e 24 quelle segnate (solo lo Sciaffusa, con 21, ha fatto peggio). L’ACB, in campionato, non buca la rete avversaria da ben 312 minuti. L’ultima esultanza è stata quella di Pollero (nella foto Putzu), il 18 novembre scorso al Comunale, nell’illusorio vantaggio contro il Thun (la partita finì 1-3 per i bernesi).
Il Bellinzona, ottavo, si trova a 15 punti dai leader Wil e Yverdon e a 11 dal terzo posto, attualmente occupato dal Losanna. In una stagione normale per essere promossi servono tra i 60 e i 70 punti, mentre per salvarsi ne bastano 40-45. Cosa significa tutto ciò? Che all’ACB ne mancano 17-20 per stare tranquilla e ben 40-45 per sognare. In parole povere, se davvero si vuole andare in Super League (ma ora come ora pare pura utopia), da questo momento bisogna vincerne almeno 13 sulle 16 rimanenti. Concorderete con chi scrive che l’impresa è a dir poco impossibile. Tanto più che le prossime tre sfide (contro, nell’ordine, Sciaffusa, Losanna ed Aarau), è banale dirlo, saranno decisive. O i granata invertono finalmente la rotta o, ahinoi, vanno dritti dritti verso il tracollo.
Un aspetto positivo c’è, tutto sommato, in quella che avrebbe dovuto essere una cavalcata trionfale (con sottofondo l’“Inno alla gioia” di Beethoven) e che invece si sta trasformando in una tragicommedia. Si ha la grandissima opportunità di iniziare fin da subito a preparare al meglio la prossima stagione, integrando i nuovi acquisti. Sempre che sulla panchina rimarrà mister Maccoppi. In cinque lustri di carriera ha cambiato una ventina di squadre. Speriamo che possa trovare nella capitale ticinese quella tranquillità che manca tremendamente, oggi, alla sua squadra.