OFFSIDE
Qatar, quanto ci manchi...
La Fifa aveva introdotto i lunghi recuperi che non sono stati ripresi dai vari campionati
Pubblicato il 09.02.2023 09:36
di L.S.
Quant’era bello il Mondiale, no? Non tanto per le partite, che a parte la finale, non sono state tutte bellissime. No, stiamo parlando del fair-play, o meglio, di un gioco più equo, più giusto.
E allora di cosa stiamo parlando? Semplicemente della durata di una partita.
Ricordate Qatar 2022? Partite che avevano un’appendice di una decina di minuti (a volte anche di più), frutto di un calcolo approssimativo ma senza dubbio fedele, dei minuti persi in maniera più o meno volontaria.
Dopo la sorpresa iniziale, tutti si erano abituati. I giocatori lo avevano accettato e capito, così come le panchine. Era inutile perdere tempo per terra a rigirarsi dopo un fallo (spesso innocuo) subìto. Quel tempo si sarebbe recuperato.
E vogliamo parlare del portiere? Ormai è diventato una macchietta: dopo ogni parata che chiunque farebbe sul proprio divano allungando le braccia, si butta per terra, si guarda in giro, si alza come un vecchio con l’artrosi e dopo aver coccolato il pallone per 10-15 secondi, finalmente se ne libera. Alla faccia dei regolamentari sei secondi, di cui ormai tutti si fanno beffa.
Lo stadio fischia, gli avversari si innervosiscono, le panchine reclamano con il quarto uomo e il clima in campo si inquina. E i cartellini spuntano come funghi.
Nei vari campionati siamo tornati ai 4-5 minuti di recupero, comprendenti i vari cambi, gli interventi dei sanitari e a volte qualche sbirciata dell’arbitro al video del VAR.
Partite che non arrivano a durare 50 minuti effettivi, ma a nessuno, almeno per ora, sembra importare.
Intanto un’inchiesta di Deloitte di qualche giorno fa, indica chiaramente che due tifosi su tre vorrebbero il tempo effettivo mentre i giovani ormai, non sono capaci di restare due ore davanti a un televisore a vedere una partita. Hanno bisogno di un gioco più veloce, di regole più chiare e di dinamismo. Ciò che il calcio, ultimamente, non riesce più a regalare.
Se ci aggiungiamo i problemi economici, i presunti (o mica tanto) tentativi di truffa dei vari bilanci e la clamorosa disparità tra le varie nazioni, ecco che questo calcio inizia a non piacere più.
Chissà se qualcuno se ne renderà presto conto?