Sono solo due i punti che vedono il Lugano precedere il
Lucerna, contro il quale nelle due partite di questa stagione è uscito
perdente; senza dimenticare la famosa esclusione dalla Coppa Svizzera di un paio di anni or sono: ricordate le reti guidate dal vento? Se è vero che i
biancocelesti sono intrattabili per i bianconeri, rimane d’attualità un futuro
lucernese tutt’altro che lontano da brutte sorprese.
Infatti non si calmano le acque del Lago dei Quattro
Cantoni. Il conflitto che ribolle all'FC Lucerna ora ha raggiunto l'arena
politica. La città di Lucerna si è sentita in dovere di pubblicare una
dichiarazione ufficiale, questo venerdì. Il messaggio è chiaro: Lucerna vuole
che le parti coinvolte giungano rapidamente a un accordo, affinché il calcio d’élite
possa continuare a essere giocato nello stadio “Swissporarena” anche in futuro.
"È con grande preoccupazione che il Consiglio
comunale di Lucerna sta seguendo ciò che sta accadendo attorno all’FC Lucerna.
Siamo molto rammaricati per il fatto che al momento non sia in vista un accordo
amichevole per il bene di tutti i tifosi e gli appassionati", scrive
l’esecutivo.
Ma che cosa sta succedendo? Lo stadio di Lucerna è in
gran parte proprietà del patron della Swisspor medesima, il settantasettenne Bernhard
Alpstaeg. Alpstaeg si è rivolto alla Lega all'inizio del mese chiedendo di
esaminare più da vicino l'FC Lucerna e soprattutto la sua situazione
finanziaria, prima di concedere la licenza. Da allora, nella Svizzera centrale
si teme che al FCL possa essere negata la licenza.
Si sa che Alpstaeg è pure proprietario al 52% dell’FC
Lucerna medesimo avendo acquistato parte delle azioni dal presidente precedente
Stierli alcuni anni fa. Senonché lo scorso dicembre il consiglio
d’amministrazione, gli ha stralciato queste azioni dal libro degli azionisti. E
qui ha preso inizio una bega giuridica da una parte, a suon di comunicati
stampa dall’altra.
Adesso salta fuori lo stadio che può essere impiegato
come cuneo tra le parti. La preoccupazione di tutti è che Alpstaeg possa fare
in modo che l'FCL non ottenga la licenza se lui, in quanto proprietario dello
stadio, non firma la relativa domanda. Oltre al fatto che entro i primi giorni
di marzo bisognerà inoltrare la richiesta in lega, accompagnata da tutte le
garanzie finanziarie, le quali comunque sarebbero coperte dall’azionista di
minoranza (48%), il signor Bieri.
Al quotidiano del posto, la Luzerner Zeitung, il sindaco
Beat Züsli ha detto che "Siamo preoccupati del fatto che lo stadio diventi
una pedina nella disputa tra gli azionisti. Secondo il rapporto di cui
dispongo, ci sono indicazioni concrete che la concessione della firma potrebbe
essere rifiutata”.
Tuttavia, se questo caso - senza precedenti - dovesse
verificarsi, la città interverrebbe. Il terreno su cui sorge lo stadio le appartiene.
Secondo il contratto di locazione dell'edificio, la controparte è obbligata a
garantire che il calcio professionistico possa essere giocato nella
Swissporarena. Se così non fosse, la questione sarebbe complicata dal punto di
vista del diritto contrattuale. A quel punto la proprietà potrebbe tornare alla
città, compreso lo stadio… Una bella matassa per noti gabinetti di avvocati
sull’asse Lucerna-Zurigo.
La sponda Alpstaeg ha reagito all'annuncio della città.
Ha dichiarato di aver accolto con favore il fatto che il consiglio comunale si
sia attivato in questo conflitto. "Il consiglio di amministrazione della
Stadion Luzern AG condivide l'opinione del consiglio comunale secondo cui
questo conflitto è estremamente negativo per l'FC Lucerna. Chiediamo pertanto
al Comune di Lucerna di svolgere un ruolo di mediazione in questo conflitto per
garantire il futuro del club".
Wir werden sehen –
vedremo. Dalle parti di Cornaredo tutta questa bega non interesserà più di quel
tanto. È sufficiente sapere che il Lucerna sta attraversando un ottimo periodo
di forma, anche se lo scorso weekend ha dovuto debuttare il diciannovenne
portiere Pascal Loretz, essendo i portieri Müller e Vasic fuori combattimento o
perlomeno in forse, come il regista Meyer.