CALCIO
Team Ticino, per ora la fumata è nera
Ancora nessun accordo tra Lugano e ACB sui vari aspetti legati al futuro dell'Associazione
Pubblicato il 16.02.2023 10:44
di L.S.
Nulla di fatto, almeno per ora.
Ci sarà da discutere ancora a lungo e forse pure da battagliare.
La riunione del Team Ticino di lunedì sera tenutasi a Giubiasco non è riuscita a districare la matassa ingarbugliata.
Da una parte il FC Lugano, compatto con i suoi quattro rappresentanti (Campana, Hangarter, Da Silva e Baldo), dall’altra il Bellinzona, con i suoi tre uomini (Gilardi, Pablito Bentancur e Colombi), in mezzo la Federazione Ticinese Calcio con Beretta.
Tutti riuniti allo stesso tavolo per cercare di trovare finalmente un accordo sulla nuova struttura del Team Ticino, dopo la scomparsa del Chiasso che si aggiunge a quella di qualche anno fa del Locarno.
Dei quattro soci fondatori, sono rimasti soltanto in due. Almeno per ora.
Dalla riunione, come dicevamo, non sono giunte buone notizie.
Patron Bentancur, che in un primo momento sembrava poco interessato al Team Ticino, ora vorrebbe poter contare qualcosa, far passare anche il suo messaggio. Con la promozione in Challenge League e la modifica del suo comitato, sta cercando i giusti equilibri con la controparte.
Dall’altra c’è un Lugano che, forte di una società che vuole puntare sulla sua Accademy e non fa mistero di voler dare una forte impronta al calcio giovanile in Ticino, cerca di professionalizzare al massimo la struttura, sull’esempio di ciò che accade in Svizzera Interna: non è un caso che sia stato ingaggiato l’ex uomo forte del Grasshoppers Hangarter.
Ma quali sono i nodi che stanno venendo al pettine e che non permettono una pacifica convivenze delle due anime?
Con la ristrutturazione dei vari campionati (l’ASF ha deciso per la nascita a livello nazionale della categoria Under 17), ci sono problemi di infrastrutture (a Tenero mancano campi), così come di stabilire le varie strategie per il passaggio dalle Under 15 (due squadre, Top e Interregionale) all’unica Under 16, del reclutamento di allenatori (cosa fare di quelli che già c’erano?) e di aspetti economici legati agli investimenti.
Insomma, tanti punti che non trovano per ora un accordo e che hanno obbligato il comitato a chiedere alla Federazione di poter posticipare di qualche giorno la stipula degli statuti.
Ai primi di marzo ne sapremo sicuramente di più. L’ASF intanto sta a guardare ma prima o poi, se non si dovesse arrivare a una soluzione “pacifica”, potrebbe dover intervenire.