CALCIO
L'abbraccio di Yakin al Bellinzona
I ‘tonfi’ dei granata rimangono incomprensibili per il mister dello Sciaffusa
Pubblicato il 16.02.2023 11:10
di Enrico Lafranchi
Lo Sciaffusa è dunque passato di nuovo al Comunale dove in due partite ha messo a segno 5 gol contro uno solo dei granata. “Siamo una buona squadra – dichiara Bigi Meier – per di più molto giovane (Yakin ha tuttavia schierato Lurwing 2002, Buniaku 2001 e Kalem 2002 soltanto nell’ultima mezz'ora insieme all’ex bianconero Mariani, ndr). Sono giocatori di talento che dimostrano di essere già maturi per un campionato duro come la Challenge League. Hanno tenuto molto bene il campo, anche dopo il doppio vantaggio: una rimonta del Bellinzona non la potevamo in effetti escludere. Penso che non abbiamo ‘rubato’ il risultato, il gol in apertura di Navarro ci ha indubbiamente aiutati. La nostra forza? Un gruppo di ragazzi stupendi, molto affiatati, che si prodigano negli allenamenti, convinti, come è giusto che sia, di avere davanti ampi margini di crescita”.
Il consulente di Yakin è per contro rimasto deluso della prestazione di questo Bellinzona (lento e fragile). Non entra, ovvio, nei particolari ha però notato una squadra maggiormente in difficoltà rispetto a quella dell’ottobre scorso, frenata anche da una condizione mentale logicamente non al meglio. Ma anche in fatto di condizione atletica non tutti sembrano attualmente al top. Gli ultimi avversari incontrati – gialloneri renani compresi – sono apparsi più veloci, più incisivi ed efficaci. I granata accusano forse un po’ di stanchezza? I tifosi, lo deduciamo dai commenti che abbiamo sentito nel dopo partita, non riescono a farsene una ragione. Attribuiscono – a torto - la responsabilità di queste tre sconfitte all’allenatore. Maccoppi fa quello che può, chiaro che adesso non è più tempo di sognare. È comprensibile l’amarezza che si è diffusa nell’ambiente. Noi ribadiamo che l’ACB deve essere orgogliosa di essere tornata nell’élite del calcio svizzero. Possiamo capire il dispiacere che la squadra sta procurando quest’anno a Bentancur. Succede che non tutti i giocatori dimostrano di avere le forze (forse anche le qualità) occorrenti per recitare un ruolo da ‘protagonisti’. Ma il ‘patron’ non deve abbattersi. Potrà sempre entrare (e uscire) dallo stadio a testa alta. I suoi critici ‘ossessivi’ si chiedano una volta tanto dove sarebbe oggi il Bellinzona se non in Prima Lega.
Intanto lo Sciaffusa, che figurava tra le compagini più deboli insieme a Xamax e Vaduz, in classifica è passato davanti. L’ex “cavalletta” fa i complimenti al mister: “Hakan ha carisma, sa trasmettere serenità, sente la responsabilità di guidare un gruppo entusiasta e bene assortito”.
Yakin non è più il ‘super eroe’ di anni fa quando giocava con Murat nel Basilea (“Hakis” era il ‘cocco’ di mamma Emine, arrivata in Svizzera dalla Turchia con i due figli oltre 50 anni fa) e in nazionale, né quello del PSG, dello Stoccarda, o quello che ha giocato col Galatasaray e in Qatar. Oggi è sulla panchina di una squadra che ha molto meno ‘glamour’ (anche da noi), ma Sciaffusa rappresenta per lui una tappa (non sicuramente un traguardo) che ha la sua importanza.
 
Hakan, che ricordi ha della sua “avventura” granata? 
Sorride. “Premetto che il Ticino mi piace molto, ci vengo volentieri, specialmente a Bellinzona per trovare i miei ‘vecchi’ amici. Ho naturalmente scolpito nella memoria anche l’anno in cui vi ho giocato (2012-13). Peccato non sia andata a buon fine, mi era stato messo davanti un progetto allettante (“uomo immagine” della società, nei piani e nei propositi di Gabriele Giulini, e anche qualcosa di più, ndr) in cui credevo molto. Ammetto che sono rimasto molto dispiaciuto, tutto sommato conservo comunque un bel ricordo, ovvio che erano altri tempi… Qui però c’è sempre un bel sole, un abbraccio all’ACB!”. (un’esclamazione spontanea, che riteniamo sincera; comprensibile che Hakan abbia poi preferito abbandonare l’argomento…, ndr).
Ora lei è la ‘stella’ del ‘progetto’ Sciaffusa: 
“Beh, diciamo che sono sempre un innamorato del pallone… Per me l’FCS è il top: una società seria con persone eccezionali a cominciare dal presidente Roland Klein, un grande estimatore del calcio. Con lui il rapporto è cordialissimo, molto professionale (Klein, già giocatore, è un investitore del club con grandi piani all’orizzonte, ndr)”.
Che ne dice di questo Bellinzona?
“Ha nelle sue fila degli ottimi giocatori, non riesco a capire perché non riesce a funzionare come squadra. Io naturalmente non sono “dentro”, è compito del loro allenatore. Posso però dire che ha un potenziale tale da poter costruire buoni, anzi ottimi risultati“.
E del suo Sciaffusa? 
“Siamo un bel mix di giocatori, in grado di garantire energie alla squadra. Che per la verità è un po’ troppo sprecona in area (una rete segnata in meno dei granata, ndr) ma molto solida dietro (terza migliore difesa). Insomma, un gruppo che dimostra presenza e carattere. Sono molto contento”.
La partita? 
“Sono soddisfatto sia della prestazione che del risultato. Siamo entrati subito in partita, ritengo la vittoria meritata. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare abbastanza bene, dominando il secondo tempo (significa che i tre cambi operati da Maccoppi non sono stati azzeccati, ndr).
Ambizioni? 
“Il mio traguardo è di vedere la squadra il più in alto possibile. Quando le partite si vincono anche la classifica dà buoni frutti. Non ci tireremo di certo indietro!”.  
Lo Sciaffusa tornerebbe a giocare dopo anni e anni nella massima divisione. Ad inizio anni Sessanta aveva festeggiato la promozione proprio ai danni del Bellinzona: memorabili i due spareggi con i granata di Berna (con invasione del campo al Neufeld) e Lucerna per salire nell’allora DNA.
 
 
 
 
 
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