CALCIO
Ma che bel Lugano!
I bianconeri pareggiano e sfiorano la vittoria a Berna al termine di una prova di carattere
Pubblicato il 19.02.2023 10:10
di Silvano Pulga
Lo avevamo auspicato: serviva una prova di carattere. E il Lugano, ieri sera, sul sintetico del Wankdorf, ha offerto forse la miglior prestazione della stagione. Sono mancati solo i tre punti: ma se c’era una squadra che meritava di vincere, era quella ticinese. Intensità, proprietà di palleggio, fisicità: non è mancato nulla, ieri sera, all’undici bianconero, che ha tenuto atleticamente sino alla fine, presentandosi due volte nell’area della capolista anche nel recupero, e fallendo la rete decisiva per un soffio in un caso, e per la bravura del portiere avversario, reattivo sulla girata di Babic a una manciata di secondi dal fischio finale. Con Saipi che pochi minuti prima aveva chiuso la porta in faccia a Nsame, che da quella posizione, di solito, non perdona. 
Una bella risposta, in definitiva, alle polemiche della settimana. Qualunque cosa sia accaduta nello spogliatoio, dopo l’intervista rilasciata a Renato Steffen sul Corriere, il gruppo ha reagito nel miglior modo possibile: sul campo. Compatto, con una prestazione di spessore. Sabbatini è stato forse il simbolo del Lugano ieri sera: quando, nella ripresa, ha rincorso l’avversario sino al limite dell’area, dopo aver perso palla a centrocampo, recuperandola con un intervento deciso che, a lui già ammonito, poteva costare il secondo giallo, ha dato l’ennesimo segnale ai compagni. I quali, ieri, hanno dimostrato grande coesione e una forma atletica inaspettata, viste le ultime prove. 
Una grande partita, quindi, con pochi errori. Su uno commesso da Daprelà, il solito Nsame ha trovato la rete del pareggio, e anche un’uscita a vuoto di Saipi, nel finale, poteva costare cara: ma Eupalla, ieri sera, affacciandosi sul Wankdorf, aveva deciso che i ticinesi non potevano non andare a punti. E così è stato. Tutti c’hanno messo il loro, insomma, a partire da Renato Steffen, che ha offerto un’ottima prestazione, impreziosita dall’assist per Valenzuela (nella foto), forse il migliore in campo a Berna. L’argentino, infatti, si è sacrificato in copertura, dov’è migliorato tantissimo, e si è trovato, in occasione del gol del vantaggio, addirittura a fare il centravanti. Ma tutti gli altri hanno fatto bene, a partire da Bislimi, buttato nella mischia a freddo, dopo l’infortunio a Belhadj a metà della prima frazione. Sono piaciuti i fraseggi in velocità, che hanno ottenuto l’effetto sperato: mettere in difficoltà una retroguardia, quella della capolista, forte fisicamente, ma lenta nei movimenti, e in ambasce quando affrontata con passaggi rapidi palla a terra. 
Infine, una menzione speciale per il Crus. Il tecnico, ancora una volta, è riuscito a fare la sintesi in una situazione quanto meno complicata: infortuni di giocatori chiave, la necessità di giocare a tre dietro per mancanza di terzini, Bottani che s’infortuna nell’ultimo allenamento in Ticino, i soliti problemi sulle palle ferme per l’assenza di elementi forti nel gioco aereo. Il tecnico di Vacallo ha osato a livello di formazione ma, soprattutto, è riuscito a compattare lo spogliatoio, e a far passare il proprio messaggio. Si discuterà ancora, nei prossimi giorni, su chi sia il leader in campo in questa squadra: ma che ce ne sia uno, in panchina, in grado di metterci la faccia, e d’inventarsi sempre qualcosa, anche nelle situazioni più complesse, ormai è un dato di fatto. 
Questa volta non era facile: in tanti temevano l’imbarcata come logica conseguenza di tutta la situazione. Invece, i ticinesi, sin dall’inizio, hanno preso in mano la partita, creando due occasioni nitide nei primi dieci minuti, correndo e pressando un avversario che, probabilmente, si aspettava di trovarsi di fronte una squadra ferita e in difficoltà. Bravi tutti, insomma: questa è una partita di quelle che fanno morale. In vista del periodo caldo della stagione, tanta roba.