Quando manca l’erba sotto i piedi occorre scavare, rimettere
terra e sperare che tenga. L’ha fatto il Sion che a pochi minuti dalla fine era
in piena metafora e in reale vista sull’ultimo posto in classifica, un baratro
senza più erba. Sio (nomen omen) ha buttato dentro la palla del pareggio appena
prima di cadere, respingendo il sorpasso del Winterthur. L’ha fatto nell’area
di porta che a cinque minuti dall’inizio i giardinieri affannati hanno cavato e
rimesso a posto, danneggiata com’era dal gelo che nelle scorse settimane pareva
raggrumatosi tutto nella Schützenwiese, mentre il resto del mondo già
pregustava la primavera. Quella terra improvvisata, da calcio minore degli anni
Settanta (abbiamo atteso anche la segatura), ha tradito il portiere Kuster che
è scivolato nella via di mezzo, quella che non ti fa stare di qua o di là e ti
lascia in balia degli eventi fino al disastro, checché se ne dica.
Meritavano di conservare la vittoria, i Leoni, che maturava
sul rigore di Ramizi. Di fronte ha avuto un Sion con Balotelli capitano - ha perfino rischiato di farsi espellere – e
messo così male da Celestini da costringerlo a due cambi ancora prima della
pausa. Carlos Varela, collega in tribuna-stampa, l’ha detta tutta: Celestini fa
così, toglie due giocatori imputandoli di essere la causa degli orrori della
sua squadra per distogliere l’attenzione dalla catastrofe tattica da lui stesso
ideata. Uomini fuori posizione, un solo centrocampista difensivo e di manovra
(il povero Grgic), ali inesistenti e un Balotelli unica punta che tornava a
tentare il tiro da quaranta metri, più volte e senza riuscirci. Il Winti
stentava a credere a tanta bontà e ha fatto la sua partita verticale, ma gli
errori si annidavano ed ecco quello di Ballet, che perde palla sulla pressione
di Cavaré e poi il cross per Sio nella terra di mezzo di Kuster.
Ma che partita è stata? Varela, indimenticata ala polemica e
litigiosa fino a sfiorare il romanticismo, ha solo fatto un gesto, agitando le
mani come Aldo quando dice “non ci posso credere”. Abbiamo perso anche il treno
per un solo minuto, ma più o meno ne è valsa la pena.